La Turchia amplia i suoi orizzonti in Africa

di claudia

Il terzo vertice Turchia-Africa appena chiusosi ad Istanbul ha visto riunirsi attorno a Erdogan i capi di Stato di 16 nazioni africane, 102 ministri, i rappresentanti di Unione africana (Ua) e della Comunità economica degli stati del’Africa occidentale (Ecowas), tutti con l’obiettivo di approfondire i legami economici e militari con la Turchia che, dal canto suo, aspira ad ottenere il sostegno africano per un seggio permanente al Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite.

di Andrea Spinelli Barrile

L’aspirazione turca infatti, che ha creato un vero e proprio sistema, ben congeniato, per le sue attività africane, è di rappresentare il continente africano e i suoi interessi al Consiglio di sicurezza. “Almeno 1,3 miliardi di persone vivono nel continente africano, che non è rappresentato al Consiglio di sicurezza” ha detto sabato Erdogan durante una conferenza stampa ripresa dall’agenzia Anadolu: “Questo vertice è una testimonianza del fatto che la Turchia è interessata all’Africa e l’interesse della Turchia per l’Africa non è un interesse temporaneo, è un impegno mantenuto. I nostri fratelli e sorelle africani stanno dimostrando di essere interessati a una migliore cooperazione con la Turchia”. La Turchia si è detta pronta a condividere le sue competenze in materia di antiterrorismo e a fornire tecnologia militare ai Paesi africani: “La Turchia ha una tecnologia avanzata quando si tratta dell’industria della difesa e la Turchia ha una grande esperienza quando si tratta di operazioni antiterrorismo. Siamo pronti a offrire questa abilità ai nostri fratelli e sorelle africani” ha detto Erdogan.

La Turchia ha un’importante base militare in Somalia, dove ha contribuito a costruire infrastrutture per il governo e ha addestrato il personale di sicurezza: la liberazione della cooperante italiana Silvia Romano, rapita dal gruppo islamista somalo al-Shabaab, da parte delle forze d’intelligence turche sono solo un’esempio del peso della presenza turca in Corno d’Africa. Le forze turche sono presenti anche in Libia, dove stanno sostenendo il governo riconosciuto dalle Nazioni Unite: inoltre i droni armati turchi Bayraktar Tb2 hanno svolto un ruolo importante nel conflitto intra-libico. Oggi anche Marocco, Tunisia, Etiopia e Angola sono interessati all’acquisto di droni turchi.

Il terzo vertice del partenariato Turchia-Africa segue infatti una serie di attività della Turchia, negli anni passati, volte a rafforzare i legami con il continente. Dal 2004 Erdogan ha fatto più di 50 viaggi nel continente africano e visitato oltre 30 nazioni: solo il mese scorso il capo di stato turco ha visitato Angola, Nigeria e Togo e a ottobre Istanbul ha ospitato leader aziendali e dozzine di ministri degli stati africani per un vertice volto specificamente ad aumentare il commercio. Nei primi 11 mesi del 2021 il commercio bilaterale Turchia-Africa ha raggiunto i 30 miliardi di dollari, ha detto Erdogan, e l’obiettivo della Turchia è di aumentarlo ad almeno 50-75 miliardi di dollari nei prossimi anni. Inoltre circa 25.000 lavoratori africani sono attualmente impiegati nel continente da aziende turche in progetti del valore di 78 miliardi di dollari e più di 14.000 studenti africani hanno studiato in Turchia. Il numero degli ambasciatori turchi distaccati nel continente è passato da 12 nel 2005 a 43 nel 2021, mentre il numero degli ambasciatori africani ad Ankara è passato da 10 a 37: “Miriamo ad aumentare il numero dei nostri ambasciatori a 49” ha detto Erdogan, affermando che il vertice ha dato luogo a sessioni congiunte a livello ministeriale nei settori della sanità, dell’istruzione, dell’agricoltura e della difesa. Turkish airlines vola verso 61 destinazioni in Africa, l’Agenzia turca di cooperazione e coordinamento (Tika) ha 22 uffici locali, la Fondazione Maarif gestisce 175 scuole in 26 paesi e la Presidenza dei turchi all’estero e delle comunità correlate offre borse di studio a oltre 5.000 studenti africani.

Dal canto loro i leader africani, nel frattempo, sono alla ricerca di nuovi partner di sviluppo, al di fuori degli storici rapporti con le ex-potenze coloniali. in occasione del vertice è stata concordata una tabella di marcia per rafforzare le relazioni Turchia-Africa. In una conferenza stampa congiunta tra Erdogan, il presidente della Repubblica democratica del Congo Félix Tshisekedi, che ricopre anche la presidenza di turno dell’Unione africana, e il presidente della Commissione dell’Unione africana Moussa Faki Mahamat, il presidente turco ha detto che “abbiamo concordato una road map che approfondirà le nostre relazioni con l’Africa attraverso la dichiarazione finale e il piano d’azione congiunto che sono stati adottati al vertice” dicendosi convinto che grazie a questo vertice è stata stabilita una pietra miliare nelle relazioni turco-africane.

L’iniziativa per l’Africa, iniziata nel 2005 e che ha preso slancio quattro anni dopo, si è evoluta in una partnership strategica.

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