La Tunisia: «In Libia agenti segreti francesi»

di Enrico Casale
soldati francesi

Che forze francesi legate più o meno al governo di Parigi combattessero in Libia a fianco del generale Khalifa Haftar era più che un sospetto. Ma ora è arrivata la certezza. I 13 cittadini francesi che il 14 aprile sono entrati in Tunisia dalla Libia con passaporti diplomatici, armi e materiale di intelligence, e gli undici che la settimana prima hanno cercato di raggiungere Djerba sono agenti dei servizi segreti transalpini. Almeno secondo le autorità tunisine, le quali affermano che in entrambi i casi si tratta di membri dei servizi di intelligence.

Le autorità di Cartagine sono profondamente irritate. «Queste azioni – ha detto a Rfi una fonte anonima del Palazzo presidenziale – minano la nostra sovranità». La stessa fonte ha confermato che «c’è un grande viavai dalla Libia alla Tunisia». L’isola di Djerba, nel sud della Tunisia, «sarebbe diventata una base importante per i servizi di intelligence stranieri».

«Questa attività ci rende responsabili di ciò che sta accadendo in Libia e potrebbe causarci problemi. La stabilità della Tunisia dipende da quella della Libia», ha aggiunto la stessa fonte tunisina.

Già una settimana fa, il ministro della Difesa tunisino aveva dichiarato che questi francesi lavoravano «sotto copertura diplomatica», ma poi non è tornato su questa dichiarazione dopo le prese di distanza delle autorità francesi ed europee.

Anche il governo di Tripoli accusa quello francese di costituire una base di assistenza e intelligence per sostenere il maresciallo Khalifa Haftar. La base si troverebbe a Gheryane, a ovest di Tripoli.

Secondo una fonte libica vicina al governo di unità nazionale, una quindicina di agenti dei servizi segreti francesi sono arrivati a Gheryane a metà febbraio. La loro missione sarebbe stata quella di aiutare le forze di Khalifa Haftar a prepararsi per la guerra di Tripoli. Accuse che avrebbero portato il ministro degli Interni libico, venerdì 19 aprile, a cessare ogni cooperazione con la Francia.

Il 18 aprile, il ministro degli Interni del governo di unità nazionale Fayez al-Sarraj – riconosciuto dalla comunità internazionale – ha attaccato Parigi, accusando la Francia di sostenere il maresciallo Haftar. Le accuse sono state immediatamente ricusate dalle autorità francesi. Parigi ha respinto le accuse di doppiezza in questa materia, assicurando il sostegno al governo legittimo e cercando un punto di intesa tra Bengasi e Tripoli.

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