Il Papa: «Vorrei andare in Sud Sudan insieme al Primate anglicano»

di Enrico Casale
Papa in Centrafrica

Per Papa Francesco, quella in Sud Sudan, potrebbe essere una visita con un doppio significato. Innanzi tutto, dimostrare vicinanza a un popolo provato dalla guerra e dalla carestia. In secondo luogo, un gesto ecumenico importantissimo, perché Papa Bergoglio vuole recarsi in Africa insieme al Primate della Chiesa anglicana.

Ieri, domenica 26 febbraio, il Pontefice, nel corso della visita alla chiesa anglicana di Roma, in occasione del 200° anniversario della sua apertura, ha annunciato la sua intenzione di visitare il Sud Sudan. Ha poi aggiunto che sta studiando un viaggio insieme a Justin Welby, l’arcivescovo di Canterbury e capo spirituale della comunione anglicana, che conta circa 85 milioni di membri in tutto il mondo ed è la terza denominazione cristiana più grande al mondo.

Justin Welby, il Primate della Chiesa anglicana

Justin Welby, il Primate della Chiesa anglicana

A ottobre, il Papa aveva incontrato vescovi sudsudanesi appartenenti alle Chiese cattolica, episcopaliana e presibiteriana. I prelati avevano parlato con il Pontefice della difficile situazione nel Sud Sudan e lo avevano invitato a fare loro visita a Juba.
«La situazione è drammatica laggiù – ha detto Francesco -, ma dobbiamo andarci e dobbiamo andarci insieme perché i i vescovi locali provenienti da diverse Chiese vogliono insieme la pace e stanno lavorando insieme per la pace».

Il Sud Sudan, diventato indipendente nel 2011, dal dicembre 2013 è scosso da una guerra civile tra le milizie fedeli al presidente Salva Kiir e quelle del suo vice Riek Machar. Il conflitto ha preso di mira i civili costringendoli a fuggire dalle loro abitazioni. La ferocia della guerra ha provocato una grave carestia che sta colpendo alcune regioni e, in particolare, quella di Unity.

Francesco ha detto che il viaggio probabilmente durerà solo un giorno per motivi di sicurezza.

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