Etiopia, mini rimpasto mentre continuano gli scontri nel Tigray

di Celine Camoin

Mentre continua l’escalation militare tra il governo centrale e la regione del Tigray, il Premier etiope Abiy Ahmed ha destituito il capo delle forze armate, il generale Adem Mohammed, e senza dare spiegazioni, ha nominato al suo posto il suo vice, il generale Berhanu Jula.

Altre cinque nomine fanno parte di un mini rimpasto reso noto ieri da Addi Abeba. Alla guida del dicastero degli Esteri e alla carica di vice-premier entra Demeke Mekonnen, mentre il suo predecessore, Gedu Andargachew, diventa consigliere di Ahmed sulla sicurezza. Tra le nuove nomine, c’è anche quella di un nuovo direttore generale dell’Intelligence, Temesgen Tiruneh, al posto di Demelash Gebremichael, destinato alla guida della polizia federale.

«Il Tigray continuerà a difendersi finché le autorità federali non accetteranno di negoziare» ha detto ieri all’agenzia Reuters il presidente della regione, Debretsion Gebremichael, lasciando intendere una possibile apertura.

Dal fronte giungono segnali di un sempre più aspro confronto tra le forze governative e quelle del Fronte di liberazione popolare del Tigray (Tplf). Stralci di notizi parlano di un centinaio di militari feriti e ricoverati in un ospedate dello Stato dell’Amhara, limitrofe del Tigray, di altri feriti e di alcune vittime. Una nota delle Nazioni Unite diffusa ieri ha informato di un raid aereo contro Mekele, capitale del Tigray, e di una risposta dal suolo.

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