Dramma umanitario per gli espulsi congolesi dall’Angola

di Raffaele Masto

Si profila l’ennesimo dramma umanitario a cavallo tra Angola e Repubblica Democratica del Congo. Secondo le Nazioni Unite, nella sola provincia del Kasai sono rientrati negli ultimi giorni circa 200.000 congolesi e ulteriori arrivi sono stati annunciati per le prossime ore.

Si tratta di movimenti massicci che avvengono in una provincia, il Kasai, già travagliata da un conflitto interno che ha prodotto nei mesi scorsi diverse centinaia di morti e fughe di civili verso le altre province del paese. Ciò che sta accadendo è il risultato di un ordine di espulsione emesso dalle autorità angolane nei confronti dei migranti congolesi, che erano soprattutto impiegati nel settore minerario informale, nel nord-est dell’Angola. Adesso i rimpatri potrebbero facilmente dare origine ad una ulteriore crisi umanitaria nella già fragile regione del Kasai.

Inoltre in alcune zone dell’Angola sono segnalati scontri violenti a seguito del tentativo degli agenti delle forze di sicurezza di eseguire l’ordine di espulsione, il cui termine ultimo di ottemperanza è scaduto lunedì 15 ottobre 2018. Scaduto il termine, migliaia di persone rimpatriate si trovano sul versante congolese del confine.

La popolazione ha raggiunto la Repubblica Democratica del Congo da diverse zone del confine, portando con sé tutto ciò che è stato loro possibile. L’Unhcr ha ricevuto denunce di violenze, incluse violenza sessuale e molestie, perquisizioni personali e furti, perpetrati dalle forze di sicurezza su ambedue i versanti del confine.

La popolazione congolese fa ritorno in cerca di sicurezza e aiuti. Con l’aumento giornaliero del numero di persone che rientrano nel Paese, in migliaia si troverebbero bloccate al confine o nelle sue vicinanze, non possedendo i mezzi sufficienti per raggiungere i propri luoghi di origine. Molti rischiano anche di incontrare difficoltà aggiuntive legate al fatto che il conflitto che ha recentemente colpito la zona ha provocato la distruzione di abitazioni e servizi. Inoltre, le tensioni etniche scatenatesi con il conflitto del Kasai nel 2016 e 2017 sono ancora molto forti.

La città di Kamako, nella provincia del Kasai, al confine con l’Angola, è sovraffollata di persone che passano la notte all’aperto, a casa di famiglie che li ospitano, nelle chiese e per strada. I team dell’Unhcr stanno attualmente collaborando con altre agenzie delle Nazioni Unite e con altri partner nella regione per valutare i bisogni umanitari, cercando di garantire la presa in carico delle persone maggiormente a rischio, inclusi i minori non accompagnati.

(Raffaele Masto – Buongiorno Africa)

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