Covid, Ue costruirà centri locali produzione vaccini

di Enrico Casale

L’Unione europea (Ue) sta lanciando un’iniziativa per aumentare le capacità di produzione di vaccini in Africa con investimenti in infrastrutture di produzione e competenze. Ad annunciarlo su Twitter è stata la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, riportando parte del suo intervento al Forum Globale sulla Salute (Gloobal Health Forum) ieri a Roma in parte in presenza e in parte online. Un appuntamento volto coordinare gli sforzi globali per combattere la pandemia. “Insieme ai nostri partner africani, svilupperemo hub regionali in tutto il continente, in modo che tutti i Paesi possano beneficiarne”, ha precisato la presidente. Come riferisce Bbc, nel corso del summit è anche stato rivelato che l’Ue intende investire 1 miliardo di euro (1,2 miliardi di dollari) per costruire tali centri di produzione di vaccini anti covid-19 in Africa.

Solo pochi giorni fa, in occasione del vertice sulle economie africane di Parigi, Ursula von der Leyen aveva infatti preannuciato che “dobbiamo sostenere l’Africa nella costruzione delle proprie industrie e infrastrutture sanitarie. Il Team Europe lancerà un’iniziativa per aiutare a potenziare la produzione di vaccini in Africa, per consentire ai Paesi di produrre essi stessi i vaccini”.

La questione della copertura vaccinale nel continente africano è stata ampiamente trattata questa settimana: oltre che al forum di ieri di Roma, anche il vertice di Parigi di lunedì e martedì ha messo in luce le carenze dell’Africa in termini di accesso ai vaccini anti-covid.

Numerose personalità presenti al vertice della capitale francese hanno chiesto l’eliminazione dei brevetti sui vaccini “per consentire la produzione in Africa”, ha detto il presidente francese Emmanuel Macron nella conferenza stampa finale aggiungendo che “chiediamo all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), all’Organizzazione mondiale del commercio (Omc) e al Medicines Patent Pool di rimuovere tutti i vincoli in termini di proprietà intellettuale che bloccano la produzione di alcuni tipi di vaccini”, ha precisato.

Macron, dopo aver citato la lentezza della vaccinazione come uno dei principali problemi del continente, ha quindi fissato l’obiettivo di vaccinare il 40% delle persone in Africa entro la fine del 2021 sottolineando che “la situazione attuale non è sostenibile, è ingiusta e inefficiente”. Secondo il presidente francese infatti “non riuscendo a vaccinare gli africani si rischia di far emergere nel continente varianti di covid-19 potenzialmente pericolose che poi potrebbero diffondersi in tutto il mondo”.

La direttrice del Fondo monetario internazionale (Fmi) Kristalina Georgieva ha avvertito, riferisce la stampa internazionale, che la mancata accelerazione del lancio del vaccino in Africa avrebbe anche conseguenze economiche. “È chiaro che non c’è un’uscita duratura dalla crisi economica se non si esce dalla crisi sanitaria”, ha detto.

Oltre alle difficoltà nella produzione locale, ad avere un impatto negativo nella copertura vaccinale dell’Africa sono i ritardi nelle consegne dei lotti. Dall’arrivo delle prime dosi di vaccino covid previste dal programma Covax dell’Oms, molti Paesi africani hanno segnalato, nelle ultime settimane, ritardi nella consegna dei secondi lotti. A confermarlo a metà aprile è stato John Nkengasong, direttore dell’agenzia Africa Centres for Disease Control and Prevention (Africa Cdc).

È proprio di pochi giorni fa l’annuncio del Rwanda di aver dovuto interrompere la vaccinazione contro il coronavirus a causa dei ritardi nelle consegne. Lo riferisce l’agenzia di stampa Anadolu citando un funzionario.

Le considerazioni circa la cancellazione dei brevetti  nel corso del vertice di Parigi e gli annunci fatti a Roma seguono la proposta degli Stati Uniti di inizio maggio di rinunciare temporaneamente alla protezione della proprietà intellettuale per i vaccini covid-19. Washington ha risposto in questo modo a un appello del Sudafrica e dell’India.

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