Conferenza islamocristiana: «Cristiani e musulmani siano cittadini con pari diritti»

di Enrico Casale

Cristiani, musulmani, ebrei e fedeli di altre religioni non dovranno essere più discriminati. A loro, in qualsiasi Stato vivano, si applicheranno i principi di cittadinanza, uguaglianza e Stato di diritto. A proclamarlo ufficialmente è la «Dichiarazione di reciproca coesistenza islamo-cristiana», il documento approvato al termine della Conferenza su libertà, cittadinanza, diversità e integrazione, che si è tenuto in questi giorni al Cairo sotto l’egida dell’Università Al Azhar, la massima autorità dell’Islam sunnita. All’incontro, hanno partecipato più di 600 delegati (politici, accademici, leader religiosi cristiani e musulmani) provenienti da 50 Paesi.

islam-cristianesimoNel documento viene condannato l’uso della violenza in nome della religione e si indica nel principio di cittadinanza il criterio da applicare per garantire la pacifica e fruttuosa convivenza tra persone appartenenti a fedi e comunità religiose differenti.

A ribadire il concetto è stato anche Sheikh Ahmed al Tayyib, Grande Imam di Al Azhar, che ha tenuto un articolato discorso al termine dei lavori. In esso, ha richiamato la necessità di applicare i principi di cittadinanza, uguaglianza e Stato di diritto per contrastare discriminazioni e maltrattamenti subiti dalle minoranze.

Il Grande Imam ha respinto le pratiche sociali e giuridiche che configurano «doppi standard», discriminando i cittadini sulla base della loro appartenenza o meno all’islam. Al Tayyib, nell’intervento rilanciato dall’Agenzia Fides, ha anche ribadito l’incompatibilità tra l’autentico islam e gli atti persecutori nei confronti dei credenti non musulmani, rimarcando però che la difesa delle libertà dei cittadini è compito riservato agli Stati nazionali, e nessuna entità, religiosa o di altra natura, deve pretendere di interferire con i legittimi governi nazionali su questo terreno.

Sono parole in molti sensi rivoluzionarie che potrebbero, se applicate, non solo depotenziare le tensioni tra Islam e Cristianesimo aprendo le porte alla convivenza, ma anche togliere terreno ai fondamentalismi. Anche se la strada tra le dichiarazioni e la realtà è ancora lunga.

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