Centrafrica – Russia, un’alleanza strategica tra sicurezza e cooperazione

di claudia
russia centrafrica

di Andrea Spinelli Barrile

Con la visita di Faustine Archange Touadera a Mosca, dove il presidente centrafricano ha incontrato il suo omologo russo Vladimir Putin, si rafforza la cooperazione tra i due Paesi. Touadera è il primo capo di Stato ricevuto al Cremlino nel 2025.

Il presidente centrafricano Faustine Archange Touadera ha incontrato nei giorni scorsi a Mosca, al Cremlino, il suo omologo russo Vladimir Putin. Secondo il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov, la Russia sta sviluppando relazioni con la Repubblica Centrafricana in tutti gli ambiti ma, in particolare, Peskov ha citato il settore della sicurezza: ”Continueremo a sviluppare la nostra cooperazione. Abbiamo molti piani promettenti” ha detto in un incontro con la stampa il giorno dell’arrivo di Touadera a Mosca, la mattina di mercoledì.

“Vorrei ringraziare il governo e il popolo russo per il caloroso benvenuto riservato alla mia delegazione e a me stesso. Vorrei anche ringraziare il vostro ambasciatore e il suo team e gli istruttori russi che ogni giorno contribuiscono a rafforzare la cooperazione tra i nostri paesi” ha detto Touadera a margine dell’incontro con Putin, citato dall’agenzia russa Tass. Secondo il presidente centrafricano, la cooperazione tra Mosca e Bangui “è diventata un esempio per tutta l’Africa ed è fonte di ispirazione per molti paesi in Africa e nel mondo”: ai media russi Touadera ha detto che il sostegno della Russia al Centrafrica ha permesso a Bangui a di evitare una nuova guerra civile nel 2020 e nel 2021, ha portato stabilità al Paese e lo ha aiutato a “consolidare” il suo posto tra le nazioni sovrane.

Touadera, il primo capo di stato ricevuto al Cremlino nel 2025, all’inizio dell’incontro con Putin ha ribadito l’intenzione di Bangui di “continuare la cooperazione con la Russia” in particolare per “rafforzare la sicurezza in tutto il Paese”: “Per intensificare questa cooperazione abbiamo intensificato l’addestramento del nostro personale militare ed ci è stato fornito anche equipaggiamento militare”. L’incontro si è svolto inizialmente alla presenza delle delegazioni presidenziali e, poi, in formato ristretto: il presidente centrafricano ha ringraziato Putin per le forniture di grano e carburante. Nella conferenza stampa che ha seguito l’incontro tra i due presidenti, Putin ha ricordato che Mosca e Bangui intessono relazioni da 65 anni ma, in particolare, è negli ultimi 5-6 anni che questa relazione si è saldata: “Vorrei ringraziarvi per l’attenzione che personalmente prestate allo sviluppo delle relazioni interstatali. Avete preso parte a entrambi i vertici Russia-Africa, nel 2019 e nel 2023” ha detto Putin a Touadera.

Il presidente russo, durante una conferenza stampa congiunta, ha citato qualche dato circa la cooperazione e le relazioni russo-centrafricane: il volume degli scambi commerciali tra Russia e Rca “ha mostrato dinamiche positive” ha detto Putin, aumentando di otto volte nel 2024. “Le cifre assolute sono ancora piccole” ha detto Putin, che tuttavia evidenziava “un trend molto positivo: il fatturato commerciale è aumentato di quasi otto volte nell’ultimo anno. Questo è, in generale, un buon indicatore”. Il presidente russo ha citato dei lavori, negli ultimi anni, volti a rafforzare il quadro giuridico della cooperazione bilaterale e la firma, in questi giorni, di diversi accordi in questo senso.

Il presidente centrafricano è ripartito ieri da Mosca. Giovedì mattina Touadera ha fatto visita alla tomba del Milite Ignoto, ai giardini di Alessandro a Mosca, deponendo una corona di fiori e successivamente ha incontrato Valentina Matvienko, presidente del Consiglio della Federazione russa (il senato russo).

“Caro signor Presidente” ha detto Matvienko, citata dall’agenzia Tass, in apertura dell’incontro di lavoro, “la sua visita in Russia dimostra l’alto livello dei nostri legami. Sono fiduciosa che questa sarà una nuova tappa nell’espansione della nostra multiforme cooperazione e nell’ulteriore rafforzamento dell’amicizia tra i nostri paesi”.

La Russia sembra attribuire grande importanza alla visita di Touadera a Mosca: secondo la presidente Matvienko, i legislatori faranno tutto il possibile affinché gli accordi raggiunti sin qui e negoziati dalle presidenze di entrambi i paesi “vengano necessariamente attuati”.

Il 15 gennaio, invece, il capo del ministero dell’Agricoltura russo, Oksana Lut, e il ministro dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale della Repubblica Centrafricana, Gismala Hamza, hanno firmato un memorandum d’intesa finalizzato a rafforzare la cooperazione commerciale, economica, scientifica e tecnica. La Russia si dice anche pronta ad aumentare le quote per la formazione degli studenti provenienti dalla Repubblica Centrafricana nelle università agricole in Russia e, oltre a questo, in una nota ufficiale il ministero dell’Agricoltura russo ha fatto sapere che le parti prenderanno in considerazione l’apertura di siti di ricerca in Rca per la sperimentazione congiunta di varietà e ibridi di colture come mais, sorgo e patate.

Due giorni prima dell’arrivo di Touadera a Mosca Alexander Ivanov, direttore generale dell’Unione degli ufficiali per la sicurezza internazionale (Cois, un ente russo legato a Wagner e sotto sanzioni americane ed europee), in un’intervista all’agenzia Tass aveva fatto il punto sulla presenza di gruppi mercenari proprio in Rca, sostenendo la teoria che società americane stessero rimpiazzando le truppe francesi in territorio centrafricano. “Fin dalla fine del 2023, si sono registrate attività dei dipendenti americani della Bancroft in Rca” ha detto Ivanov, aggiungendo: “Approfittando dei fallimenti strategici della Francia in Africa dell’anno scorso, gli americani hanno deciso di diventare più attivi. I loro obiettivi sono praticamente identici a quelli della Francia: espansione dell’influenza geopolitica, tentativi di interrompere le relazioni amichevoli tra Russia e Rca e, naturalmente, ottenere l’accesso alle risorse naturali”. Risorse sulle quali proprio il gruppo Wagner è molto attivo, tramite società di comodo e terze parti attive nell’estrazione diamantifera e aurifera. Secondo Ivanov, il Centrafrica non deve cedere alle pressioni di Washington o “verrebbe rimandata indietro di decenni” perché “né gli Stati Uniti né la Francia sono interessati alla stabilità della regione o alla qualità della vita della popolazione”.

Ivanov ha anche detto che l’ufficio Bancroft a Bangui è stato già chiuso e che comunque le attività francesi sembrano essere aumentate a Bangui: “La Francia sta cercando di costruire legami con l’ex colonia, agendo in modo indiretto: attraverso una serie di programmi di ‘scambio culturale’, seminari e conferenze, sussidi alla pubblica amministrazione e al sistema giudiziario e attraverso altri pacchetti di assistenza di bilancio”.

In verità, le relazioni tra Centrafrica e Russia si sono ravvivate dopo l’insediamento di Touadera nel 2016 e uno degli ambiti di cooperazione più virtuosi riguarda la risoluzione dei problemi politici regionali e internazionali: la Russia ha contribuito alla firma di un accordo di pace tra il governo dell’Rca e l’opposizione nel 2019 e partecipa a diverse strutture internazionali che monitorano l’attuazione dell’accordo. Ma non solo: la Russia aiuta anche la Rca a garantire la propria sicurezza. Con l’approvazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, la Russia ha potuto fornire a Bangui armi da fuoco e munizioni e ha distaccato istruttori militari e civili russi (i mercenari Wagner), che dal 2017 hanno addestrato 10.000 soldati e oltre 500 ufficiali delle forze dell’ordine. I due paesi hanno anche firmato accordi sulla cooperazione militare (nel 2018) e sulla cooperazione tecnico-militare (nell’agosto 2024).

Ma cosa ottiene in cambio Mosca? La Repubblica Centrafricana, a sua volta, sostiene la Russia sulla scena internazionale e i suoi rappresentanti si sono rifiutati di aderire alle risoluzioni anti-russe dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite relative al conflitto in Ucraina: la delegazione centrafricana si è astenuta due volte e ha votato contro una volta. Che poi è, in campo internazionale, l’impegno minimo che Mosca richiede per i suoi servigi.

I due paesi stanno anche sviluppando la cooperazione economica, con un commercio bilaterale in crescita da 0,9 milioni di dolari nel 2016 a 6 milioni di dollari nel 2021 (non esistono dati ufficiali più recenti): le principali esportazioni russe verso la Rca riguardano macchinari e attrezzature, prodotti di metallurgia ferrosa, prodotti chimici, mobili e cibo. Le importazioni dalla Rca alla Russia sono perlopiù pigmenti e coloranti, vetro e articoli in vetro. Bangui ha espresso interesse per la cooperazione in settori quali energia, agricoltura, estrazione mineraria, edilizia e trasporti.

Ma, a proposito di soft-power, la Russia non ha una strategia molto diversa da quella francese: dal 2019 nelle scuole della Rca si offrono corsi di russo e si prevede di includere il russo anche nei programmi universitari. Il centro culturale Casa Russia è stato aperto a Bangui nel 2022 e offre corsi gratuiti di russo, oltre a promuovere un’infinita serie di iniziative di diplomazia culturale. Infine, un accordo sulla costruzione di un centro educativo congiunto russo-centrafricano a Bangui è stato firmato a margine della prima conferenza ministeriale del Russia-Africa, lo scorso novembre.

Condividi

Altre letture correlate: