Camerun, laici del Pime in prima linea contro la malnutrizione

di Celine Camoin
moringa

A volte soprannominata “pianta miracolosa”, la moringa è già nota in molti Paesi, dove la sua polvere, dalle molteplici virtù, viene commercializzata a scopi fitosanitari e nutrizionali. Nell’Estremo Nord del Camerun, regione del Paese che registra il triste primato del più alto tasso di malnutrizione infantile, i volontari dell’Associazione laici del Pime (Pontificio istituto missioni estere) stanno cercando di sviluppare un progetto di coltivazione, trasformazione e commercializzazione della polvere di moringa. La testimonianza di Dario Leoni, coordinatore del progetto

Dalla fattoria di Yagoua, nei pressi del confine con il Ciad, l’italiano Dario Leoni coordina questo progetto pilota. Raggiunto telefonicamente nella località remota – il principale centro urbano Maroua, si trova a circa due ore di macchina verso ovest – racconta alla rivista Africa com’è nata l’iniziativa. Geologo di formazione, Leoni stava lavorando sulla la pianta di moringa per le sue proprietà depurative dell’acqua. “In questa regione, il livello di germi nelle fonti d’acqua naturali è sempre troppo elevato. I semi della moringa hanno proprietà depurative, che consentono l’aggregazione delle impurità e le fanno depositare sul fondo”. Altra emergenza cui il territorio è soggetto è quella della scarsità d’acqua. Dario, già attivo sul territorio in questo ambito da quasi quattro anni anni, opera anche al fine di migliorare la conoscenza dell’idrogeologia del territorio per orientare le future perforazioni.

Dallo studio della moringa, la decisione di lavorare anche sulle sue altre proprietà : “Le foglie della pianta hanno più vitamina C delle arance, più potassio delle banane, più proteine delle uova”, spiega alla nostra redazione. Analisi nutrizionali hanno dimostrato che le foglie di moringa sono più ricche di vitamine, minerali e proteine ​​rispetto alla maggior parte delle verdure. “Sono dimostrati i suoi effetti benefici sull’ipertensione, contro le riniti, le bronchiti”, prosegue Dario Leone. Nella cucina tradizionale le foglie di moringa sono utilizzate per preparare alcune salse, ma gli usi benefici potrebbero essere molti di più. “La pianta e le sue proprietà non sono ancora note qui nell’Estremo Nord, contrariamente ad altre zone del Camerun come ad esempio nell’Adamaoua, dov’è più valorizzata. Qui invece, non è quasi per nulla commercializzata”.

Dal vivaio di Yagoua, in collaborazione con la Caritas locale, gli animatori dell’Associazione volontari del Pime cercano di far conoscere questa potenziale risorsa nutrizionale e commerciale. “Il nostro obiettivo è di sviluppare una produzione vivaistica, la sensibilizzazione nei villaggi, attraverso la comunicazione radiofonica, il coinvolgimento di gruppi locali d’iniziativa comune, di gruppi di donne. Qualsiasi contributo ci può aiutare”, sottolinea Leoni, lanciando un appello.

“Le piccole foglie dal colore verde brillante e dalle proprietà uniche dal punto di vista nutrizionale sono un autentico dono del cielo per le popolazioni dell’Estremo Nord del Camerun”, insiste il laico del Pime, spiegando che la Moringa Oleifera, originaria del’India Settentrionale – alle falde– si adatta benissimo ai climi aridi della fascia pre-desertica e richiede pochissima acqua per crescere. Per gli indiani è “l’albero della vita” e secondo la tradizione ayurvedica è utilizzata per prevenire e curare più di 300 malattie.

In Camerun, sei regioni su siedi registrano un tasso di ritardo della crescita e di malnutrizione cronica superiore al 30%. Nella regione dell’Estremo Nord, il tasso è almeno del 40%. Il rapporto Smart Camerun pubblicato alla fine del 2017 dall’Unicef e la Cooperazione tedesca, evidenzia una “situazione allarmante” nell’Estremo Nord con il raggiungimento dei un “livello critico di emergenza” del 41,9% di tasso di malnutrizione cronica. La povertà endemica nelle zone rurali e la debolezza dei sistemi sanitari sono le cause principali dell’insicurezza alimentare e nutrizionale in Africa. Di conseguenza le categorie più deboli, come i bambini e gli anziani, sono le più colpite.

Secondo i volontari laici del Pime, gli interventi degli organismi internazionali che puntano su prodotti confezionati a 10.000 km da qui, senza alcuna ricaduta positiva per il contesto locale, non rappresentano una soluzione al problema. La moringa è invece una risorsa autoctona nella lotta contro la malnutrizione estremamente efficace, disponibile ed economicamente interessantissima.

(Céline Camoin)

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