di Pierre Yambuya
Con il naso all’insù, a contemplare i cieli notturni. Dal Sahara alla Namibia, guida alle migliori destinazioni dove ammirare il firmamento sfruttando il buio profondo e l’aria pulita delle località più remote.
Con i suoi paesaggi sconfinati e cieli incontaminati, l’Africa offre alcuni dei migliori teatri al mondo dove ammirare la volta celeste. Allontanarsi dai centri abitati e dirigersi verso le regioni più remote permette di immergersi in un’esperienza unica, lontano dall’inquinamento luminoso che affligge molte aree del pianeta. In quelle terre, dove la natura regna incontrastata, il cielo notturno si trasforma in uno spettacolo straordinario, regalando agli appassionati di astronomia un viaggio indimenticabile tra stelle, pianeti e costellazioni. Dall’arido deserto del Namib alle isole saline del Botswana, ecco le destinazioni più suggestive.
Un teatro di stelle
In Namibia, il deserto del Namib è per gli amanti dell’astronomia un autentico paradiso. Considerato uno dei deserti più antichi del mondo, il Namib offre cieli di una limpidezza straordinaria, privi di qualsiasi forma di inquinamento luminoso. Tra le sue meraviglie, spicca la NamibRand Nature Reserve, una delle poche aree certificate come Dark Sky Reserve dall’International Dark-Sky Association. Qui, la Via Lattea si mostra in tutta la sua magnificenza, mentre le costellazioni dell’emisfero meridionale, come la Croce del Sud e il Centauro, brillano di una chiarezza impressionante. I visitatori possono soggiornare in lodge che offrono esperienze uniche, come tour astronomici guidati, sessioni di osservazione con telescopi professionali e piattaforme private per dormire sotto le stelle. Tra aprile e settembre, in stagione secca, le notti sono particolarmente nitide, ideali per chi voglia immergersi nell’infinito del cosmo.
Nelle vicinanze, Sossusvlei, con le sue imponenti dune rosse, offre un altro punto di osservazione straordinario, Le condizioni climatiche e la bassa umidità del deserto permettono una visione nitida delle stelle e della Via Lattea. Molte strutture nella zona offrono piattaforme di osservazione e organizzano serate astronomiche guidate, con spiegazioni dettagliate delle costellazioni e dei miti legati al cielo australe. Anche la riserva dei Monti Gamsberg, a breve distanza dalla capitale Windhoek, attira astrofotografi e astronomi grazie alla presenza dell’osservatorio Hess, dedicato allo studio dei raggi gamma provenienti dallo spazio profondo. I viaggiatori possono soggiornare in lodge specializzati, dotati di telescopi per uso pubblico, e partecipare a workshop di fotografia notturna. La riserva è accessibile tutto l’anno, ma i mesi di giugno e luglio, con notti particolarmente chiare e fredde, sono i più indicati per osservare il cielo.

I cieli sudafricani
In Sudafrica, i Monti Drakensberg, Patrimonio mondiale dell’Unesco, combinano l’imponenza delle vette con cieli straordinariamente limpidi. Le altitudini superiori ai 3.000 metri e la scarsa densità abitativa garantiscono condizioni ottimali per l’osservazione delle stelle. Da queste montagne è possibile ammirare la Nebulosa di Carena, le Nubi di Magellano e i pianeti Giove e Saturno, che nelle notti più serene appaiono straordinariamente vicini. L’inverno australe, da maggio ad agosto, è il periodo migliore per visitare questa regione. I lodge locali organizzano serate astronomiche con telescopi di alta qualità e workshop di fotografia notturna, ideali per catturare l’incanto della Via Lattea o le congiunzioni planetarie. Tra le attività proposte, non mancano lezioni di astronomia all’aperto, dove esperti locali condividono le loro conoscenze sul cosmo. In alcune occasioni, queste attività includono sessioni di fotografia astronomica, dove gli appassionati possono imparare a catturare immagini spettacolari.
Il Sudafrica offre molti altri punti di osservazione eccezionali, dove la natura e il cosmo sembrano fondersi in un unico spettacolo grandioso. L’agenzia Astro Tours (astrotours.co.za) invita gli astrofili nel villaggio di Prince Albert, nella regione desertica del Great Karoo, sgombra di nuvole e luci, per imparare a riconoscere le costellazioni più splendenti, come la Croce del Sud, insieme alla Grande e alla Piccola Nube di Magellano (due galassie satelliti della nostra, che ad occhio nudo appaiono come due ciuffi lucenti). E per chi non si accontenta c’è la possibilità di osservare i sistemi stellari più lontani trascorrendo una notte in compagnia dei ricercatori al South African Astronomical Observatory (saao.ac.za), nella località di Sutherland, che dispone di diversi piccoli telescopi utilizzati principalmente per la fotometria, un telescopio di 1,9 metri di diametro e il nuovo telescopio da 11, il Southern African Large Telescope (Salt), il più grande dell’emisfero meridionale.
Emozioni cosmiche
Nel cuore delle saline del Makgadikgadi Pan, in Botswana, sorge Kubu Island, una piccola isola rocciosa circondata da baobab millenari. Oltre a essere una meta straordinaria per gli amanti del cielo notturno, questo luogo è anche un luogo sacro per la popolazione locale dei Bakalanga, il che aggiunge una dimensione spirituale all’esperienza di contemplare la volta celeste da qui. La totale assenza di inquinamento luminoso e la purezza dell’aria creano condizioni perfette per ammirare il cielo stellato. Di notte, la superficie bianca delle saline riflette la luce delle stelle, regalando un effetto visivo unico che amplifica la sensazione di trovarsi immersi nell’universo. Chi decide di campeggiare sull’isola può godere di notti indimenticabili sotto una volta celeste tempestata di astri, mentre le guide locali narrano antiche leggende sulle stelle. Per raggiungere Kubu Island è necessario un veicolo 4×4 e una buona scorta di viveri, ma lo sforzo è ampiamente ripagato dalla bellezza del luogo.
Sempre in Botswana, il Delta dell’Okavango rappresenta un’altra destinazione di primo piano per gli amanti del cielo notturno. Durante la stagione secca, da maggio a settembre, le condizioni sono ideali, con notti estremamente limpide. La Via Lattea e le costellazioni dell’emisfero australe sono di una chiarezza sorprendente. I safari notturni, organizzati dai numerosi lodge e campi tendati, offrono l’opportunità di vivere la magia del cielo stellato lontano da qualsiasi fonte di inquinamento luminoso, spesso combinando l’esperienza astronomica con quella della fauna selvatica. Nel cuore del delta, i viaggiatori possono esplorare isole remote e rilassarsi sotto la volta celeste, mentre le guide locali narrano racconti e leggende sulle stelle, tramandate dalle culture indigene come quella dei San.
Anche il versante angolano del Namib costituisce una destinazione ideale, ancora poco conosciuta, per contemplare le stelle. Qui le condizioni sono ottimali sempre per lo scarsissimo o nullo inquinamento luminoso e per l’aria limpida del deserto. Le aree intorno al Parco Nazionale di Iona offrono cieli spettacolari, dove è possibile osservare la Via Lattea, le Nubi di Magellano e, nei periodi giusti, le piogge di meteoriti. Con la sua atmosfera di terra incontaminata e ricca di bellezze naturali, questa regione è una meta perfetta per chi cerca un’esperienza di osservazione astronomica lontano dai luoghi turistici più battuti. Si consiglia di pianificare il viaggio con attenzione, preferibilmente contando su operatori locali esperti, per scoprire non solo le meraviglie del cielo notturno ma anche la natura selvaggia e le tradizioni delle comunità locali.

Tra le dune del Sahara
Le dune e le pianure del Sahara marocchino offrono un’atmosfera quasi mistica per l’osservazione delle stelle. Le aree di Merzouga e M’hamid, senza luci artificiali, sono tra le più apprezzate dagli astrofili. Qui, il cielo si estende a perdita d’occhio sopra l’orizzonte desertico. Il Sahara offre non solo uno spettacolo celeste senza pari, ma anche l’opportunità di immergersi nella cultura dei nomadi berberi, legati all’osservazione del cielo per orientarsi nel deserto. Molti campi nel deserto organizzano serate astronomiche che combinano l’osservazione delle stelle con racconti tradizionali collegati al tema. Tra ottobre e aprile, quando le temperature notturne sono più miti, è possibile ammirare ammassi globulari, stelle doppie e galassie lontane, in un’esperienza che unisce natura e cultura.
Il deserto del Sahara in Algeria offre un’esperienza di osservazione delle stelle unica e affascinante, caratterizzata da paesaggi rocciosi, dune di sabbia dorata e cieli straordinariamente limpidi. Le regioni di Tamanrasset e del Tassili n’Ajjer sono tra le più suggestive per ammirare la volta celeste. Panorami stellari sono visibili soprattutto sull’altopiano vulcanico dell’Assekrem (in lingua tamasheq “fine del mondo”), a 2.800 metri di altitudine, lontani dalle luci del capoluogo Tamanrasset, situato a 80 km di distanza. Il Tassili n’Ajjer è un parco nazionale celebre per le sue formazioni rocciose e le incisioni rupestri, che offrono uno sfondo suggestivo a chi voglia ammirare il cielo notturno in un contesto ricco di storia e cultura. Il clima arido e la bassa umidità garantiscono una visibilità eccellente, mentre le tradizioni delle popolazioni tuareg, che per secoli hanno utilizzato le stelle per orientarsi, aggiungono un’interessante dimensione culturale all’esperienza. È consigliabile viaggiare con guide locali esperte, in grado di organizzare escursioni notturne sicure e affascinanti. I mesi migliori sono quelli da ottobre a marzo, quando le temperature sono più miti.
Nelle savane della Rift Valley
I parchi naturali di Kenya e Tanzania non sono famosi solo per i safari diurni, ma anche per le incredibili opportunità di osservazione astronomica. Il Parco Nazionale di Amboseli, in Kenya, offre un’esperienza unica, con il maestoso Kilimanjaro che fa da sfondo mentre si guarda il cielo. Le notti, qui, soprattutto in stagione secca (da giugno a ottobre), sono particolarmente limpide e permettono di individuare costellazioni e pianeti, di una nitidezza straordinaria.
In Tanzania, il Parco Nazionale del Serengeti è un’altra meta imperdibile. Le vaste pianure e l’assenza di inquinamento luminoso creano condizioni eccellenti per restare col naso all’insù. Alcuni lodge organizzano “safari astronomici”, che combinano l’osservazione della fauna notturna con quella delle stelle. Anche il cratere di Ngorongoro, sito Unesco, offre uno scenario mozzafiato per l’osservazione notturna, grazie alla sua altitudine e alla scarsa presenza di luci artificiali. I viaggiatori possono arricchire la loro esperienza con racconti della cultura masai, per i quali le stelle non sono solo un modo per orientarsi ma anche parte delle loro credenze cosmologiche. In Kenya e Tanzania, il periodo migliore per i cieli notturni va da giugno a ottobre.

La magia degli altopiani
Nelle acque dell’Oceano Indiano, il Madagascar regala stellate superbe. Gli altopiani della grande isola, con la loro elevata altitudine e, naturalmente, zero inquinamento luminoso, rappresentano un luogo ideale. Le regioni di Antsirabe e Andringitra, in particolare, offrono cieli limpidi e serate fresche, perfette per scrutare l’universo. Andringitra, noto per il Pic Boby, la seconda più alta vetta del Paese, è un parco nazionale che ospita una straordinaria biodiversità e viste panoramiche incredibili. La cultura malgascia possiede anche affascinanti miti legati al cielo, come quelli sugli antenati che risiedono tra le stelle. Durante l’osservazione notturna è possibile avventurarsi per i sentieri di montagna, arricchendo l’esperienza con l’incontro di flora e fauna uniche al mondo. L’ideale è visitare gli altopiani tra maggio e ottobre, quando le condizioni meteorologiche sono più stabili e le notti limpide favoriscono la visione degli astri.
Infine, nel Corno d’Africa le vette dell’acrocoro etiopico, alte più di duemila metri, sono un luogo privilegiato per sfiorare con un dito gli astri. Non lontano dalla capitale Addis Abeba, l’osservatorio astronomico di Entoto offre agli amanti delle stelle la possibilità di sfruttare strumentazioni e ottiche di grande valore per portare lo sguardo a distanze siderali. La combinazione di altitudine, aria limpida e bassa densità abitativa rende i cieli dell’altopiano eccezionalmente scuri e privi di inquinamento luminoso. Il Parco Nazionale dei Monti Simien, Patrimonio dell’Umanità Unesco, è uno dei luoghi migliori per godersi un panorama stellato, con il cielo che si distende sopra cime frastagliate e profonde vallate. Le notti sull’altopiano sono spesso fredde, soprattutto da ottobre a marzo, in stagione secca: le condizioni per l’osservazione sono allora ideali. Alcuni lodge e strutture ricettive nelle aree montane offrono serate astronomiche e l’uso di telescopi per scrutare oggetti celesti come la Nebulosa di Orione, i pianeti e le stelle doppie. L’esperienza è arricchita dalla possibilità di combinare l’osservazione delle stelle con escursioni naturalistiche, alla scoperta della flora e fauna uniche della regione, come il lupo etiope e il babbuino gelada.
La cultura locale aggiunge, come sempre, una dimensione spirituale all’esperienza: per i popoli dell’altopiano, il cielo ha un significato profondo, e le storie e leggende legate agli astri sono vive nelle tradizioni orali. L’altopiano etiopico è una meta ideale per chi desideri scoprire le meraviglie non solo della volta celeste, ma anche quelle della ricchezza naturalistica e culturale d’Etiopia.
Questo articolo è uscito sul numero 3/2025 della rivista Africa. Clicca qui per acquistare una copia.



