Africa on the road

di claudia
strada africa

di Raffaele Masto

Sulla strada in Africa c’è vita. Il giornalista Raffaele Masto in questo contributo si sofferma sul contrasto tra le vie del continente, costellate da persone che camminano ai bordi delle carreggiate e quelle in Occidente, abitate prevalentemente da grosse automobili guidate da una sola persona.

Gli africani vivono sulla strada. A volte capita, a noi bianchi indigeni europei, di vedere sfilare sulle strade africane file infinite di gente che si muove a piedi, che magari percorre chilometri per andare da un villaggio all’altro per vendere tre pomodori e un peperone. Li vediamo sfilare dai finestrini dei nostri fuoristrada con aria condizionata e tutti i comfort e, dalla nostra bolla viaggiante, ci facciamo poche domande: il mondo va così.

Se vi capita di guidare di notte in una strada africana fuori città fate attenzione a stare ben al centro della carreggiata (ovviamente se dall’altra parte non arriva nessuno…) perché voi non la vedete, ma sul bordo certamente c’è gente che cammina: un ragazzino che riporta a casa la capra, una donna con in equilibrio sul capo l’ultima tanica di acqua per la famiglia, un giovane che spinge la sua bici carica di un casco di banane. Insomma, sulla strada in Africa c’è vita: ci si incontra, si scambiano prodotti, si mandano saluti, si mantengono relazioni.

Le nostre strade, in Europa, sono un po’ disumane: totalmente deserte oppure intasate di auto ferme con gli autisti (rigorosamente soli, anche su auto gigantesche) con i nervi a fior di pelle che non si parlano e, se lo fanno, urlano. Di notte, se avete bisogno un’informazione, dovete aspettare… la mattina successiva, oppure chiamare i carabinieri, la protezione civile, i vigili, il sindaco, a patto che sappiate dove vi trovate.

Una volta mi è capitato di accompagnare in una cittadina dell’hinterland milanese un giovane kenyano arrivato all’aeroporto di Linate alle otto di sera, d’inverno. Lo vidi perplesso e gliene chiesi il motivo: «Where are the people?» mi domandò. Compresi: stavamo percorrendo strade ai lati delle quali lui vedeva condomini, villette, parchi, capannoni industriali… tutte deserte!

Le strade africane sono invece vissute: terra rossa, orizzonte davanti agli occhi e gente che cammina.

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