Accordo sul grano, le accuse della Russia

di claudia

di Andrea Spinelli Barrile

Secondo la Russia, l’Africa ha ricevuto appena il 3% del grano consegnato nell’ambito dell’accordo sul Mar Nero, ma la Russia “ha già compensato” le consegne di grano che hanno raggiunto le nazioni più povere dell’Africa nel periodo in cui era in vigore la parte ucraina dell’accordo. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov durante una conferenza stampa con i giornalisti, nei giorni scorsi a New York.

Secondo Lavrov, che spiegava le ragioni per cui Mosca ha chiuso unilateralmente l’accordo lo scorso mese di luglio, il 48% dei prodotti agricoli consegnati nell’ambito dell’accordo sui cereali è finito nei Paesi dell’Unione Europea, mentre il resto è stato fornito a “Paesi il cui reddito è superiore alla media, che hanno abbastanza soldi e possono permettersi di comprare tutto a pagamento”.

Durante la stessa conferenza stampa, Lavrov ha poi attaccato l’Unione Europea, sfidandola sul piano proprio della “guerra del grano”, invitando la Commissione Ue ad acquistare il grano ucraino rifiutato dai membri dell’Unione europea e a reindirizzarlo verso i paesi africani bisognosi. “Poiché la Commissione europea spreca decine di miliardi di dollari per l’Ucraina, può acquistare il grano che questa vuole vendere e che i paesi dell’Ue non vogliono acquistare per motivi di competitività, e inviarlo in Africa”.

Lavrov accusa l’Ucraina di vendere “in abbondanza” grano agli europei e gli europei di acquistarlo, nonostante “in Africa” ci siano delle necessità impellenti di approvvigionamento e nonostante gli accordi precedenti per distribuire il grano russo e ucraino ai paesi a basso reddito. Lavrov ha aggiunto che, dal 2022, sono rimaste bloccate nei porti dell’Ue 260.000 tonnellate di fertilizzanti russi: “Siamo pronti a fornire questi fertilizzanti ai paesi africani gratuitamente. Ci sono voluti sei mesi per consegnare il primo lotto di 20.000 tonnellate al Malawi e altri tre mesi per portare altre 30.000 tonnellate in Kenya”, ha aggiunto. “Abbiamo anche 34.000 tonnellate per la Nigeria, ma finora non siamo riusciti a spedirle”. 

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