Egitto – Ucciso un barbiere copto ad al Arish

di Enrico Casale
copto

Si chiamava Nabil Saber Fawzy, era sposato e aveva due figli il barbiere copto ucciso sabato 6 maggio ad al Arish, nel Sinai del Nord, durante l’assalto al suo negozio da parte di quattro uomini armati. La famiglia di Nabil – riferiscono fonti locali – faceva parte delle centinaia di cristiani che nel mese di febbraio avevano lasciato al Arish, dopo la sequenza di omicidi mirati contro i cristiani che avevano insanguinato la regione. Nabil aveva fatto ritorno alla propria casa da meno di due settimane, per riaprire il suo negozio di barbiere e riprendere il lavoro, mentre la moglie e i figli erano rimasti come sfollati a Port Said. Le forze di polizia locali non hanno ancora chiarito se l’omicidio è opera di criminali locali o se ha matrice settaria.
Nei mesi di gennaio e febbraio 2017 erano stati ben sette i cristiani del Sinai del Nord uccisi in omicidi mirati. Quando la serie di agguati mortali contro i cristiani di al Arish e del Sinai settentrionale era già iniziata, sedicenti affiliati egiziani all’autoproclamato Stato Islamico avevano diffuso un video-messaggio in cui rivendicavano la nuova campagna di violenze mirate contro i copti, definiti dai jihadisti come “la preda preferita”. Il video-messaggio esaltava la figura di Abu Abdullah al-Masri, il giovane attentatore kamikaze che lo scorso 11 dicembre si è fatto saltare nella chiesa di Botrosiya, nel complesso di edifici ecclesiastici adiacenti alla cattedrale copto-ortodossa del Cairo, provocando la morte di 29 persone. Anche Papa Francesco, nella recente visita in Egitto, ha reso omaggio ai martiri di Botrosiya.
(09/05/2017 Fonte: News.va)

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