Zuma assente scomodo al funerale di Kathrada

di Enrico Casale
Ahmed Kathrada

Jacob Zuma non c’era. Non ha partecipato alla cerimonia funebre di Ahmed Kathrada, amico di Nelson Mandela e tra i massimi esponenti del movimento anti apartheid sudafricano. «Il Presidente Zuma non parteciperà al funerale e alla cerimonia commemorativa in conformità con i desideri della famiglia», è scritto in una dichiarazione ufficiale rilasciata dall’ufficio di presidenza.

In realtà, erano noti gli attriti tra Zuma e Kathrada. Quest’ultimo aveva spesso criticato il Presidente. E lo aveva fatto in pubblico e senza remore. La sua fondazione aveva messo tra i principali valori quello dell’etica civica, prima ancora della lealtà verso l’African National Congress, il partito di Mandela e, ora, di Zuma. Fedele a questa impostazione, lo scorso anno, Kathrada, insieme ad alcuni veterani della lotta anti apartheid, ha fortemente criticato l’Anc e i suoi leader attuali, in particolare Zuma, impantanato in accuse di corruzione. In una lettera, lui e i veterani sono arrivati a chiedere le dimissioni del Presidente.

D’altra parte, Kathrada, come molti rivoluzionari, era un uomo tutto di un pezzo, allergico ai bassi giochi della politica. Nato il 21 agosto 1929 in Sudafrica da genitori immigrati indiani, fin da giovane si schiera contro la segregazione razziale. A 17 anni, è uno dei duemila «resistenti passivi» arrestati per aver sfidato una legge che discriminava i sudafricani di origine indiana. Insieme a Mandela, è messo sotto accusa a Rivonia (1964), nel processo che attira l’attenzione di tutto il mondo sul brutale sistema giuridico dell’apartheid.

Condannato al carcere a vita nel 1964, trascorre 26 anni e tre mesi di prigione, di cui 18 a Robben Island (la stessa prigione in cui era detenuto Mandela). Dopo la fine dell’apartheid, lavora dal 1994 al 1999 a fianco del Presidente Mandela.

È morto il 28 marzo a 88 anni. Alle esequie hanno partecipato alcuni esponenti storici dell’Anc tra i quali l’ex Presidente sudafricano Kgalema Motlanthe. Ma non Zuma.

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