Tunisia, si discute sull’uguaglianza donna-uomo in caso di eredità

di Enrico Casale
Tunisia

In Tunisia, la presidenza della Repubblica ha presentato ieri, mercoledì 27 febbraio, il suo progetto di legge sull’uguaglianza tra uomo e donna in caso di eredità, provvedimento di cui si parla da due anni.

Nel Paese, la legge sull’eredità deriva dal Codice di Stato personale, un insieme di testi legali redatti dopo l’indipendenza. Questo corpus, che pure ha norme avanzate, ha ereditato anche alcune leggi che traggono ispirazione direttamente dall’Islam, tra le quali, appunto, quella sull’eredita.

Secondo Saïda Garrach, portavoce della presidenza, è giusto porre fine all’ingiustizia, basata sulla legge musulmana secondo la quale gli uomini ereditano il doppio delle donne. «Il principio – ha detto – è che abbiamo scelto i casi più frequenti che si presentano al momento dell’apertura di un’eredità, quindi i casi più comuni sono fratello/sorella, marito/moglie, padre/madre».

Di fronte alle voci conservatrici, la presidenza ha proposto che chiunque voglia applicare la legge religiosa può farlo, stipulandolo per iscritto. Ma se muore senza averlo fatto, allora lo Stato opta per l’uguaglianza di genere.

Una piroetta che non piace a tutti, soprattutto a Ennahdha, il partito di ispirazione islamica.

L’Assemblea sentirà anche la società civile, a sua volta divisa tra associazioni religiose, sfavorevoli al progetto, e le associazioni femministe che hanno sostenuto questa riforma per decenni.

Condividi

Altre letture correlate: