Tunisia: emigrazione e infertilità, verso un calo demografico

di claudia

di Valentina Giulia Milani

Recenti stime delle Nazioni Unite hanno rivelato che dalla Tunisia emigra una persona ogni 131 minuti, mentre la migrazione giornaliera totale nel Paese ammonta a 11 persone. Questi fattori, insieme alle previsioni relative al calo del tasso di fertilità nel Paese, portano a prevedere una diminuzione demografica nei prossimi decenni.

I dati pubblicati dall’Onu e ripresi dalla stampa locale indicano infatti che il tasso di fertilità nel Paese non supererà le 2,2 nascite per donna nei prossimi tre decenni. I due fattori – emigrazione e ipofertilità – continueranno e porteranno a una drastica riduzione del tasso di crescita della popolazione.

Le statistiche mostrano anche che la crescita demografica in Tunisia raggiungerà il suo picco nel 2058 con 13,96 milioni di persone, dopodiché inizierà a diminuire lentamente fino a raggiungere 13,01 milioni di persone nel 2099. Dalle medesime fonti si evince che la piramide demografica tunisina si sta dirigendo verso l’invecchiamento, mentre la società tunisina non ha generalmente beneficiato del successo della politica demografica adottata dal Paese a partire dagli anni Sessanta, poiché la predominanza della popolazione attiva tra i 15 e i 59 anni non consente la crescita economica prevista.

Secondo alcuni osservatori l’invecchiamento della popolazione tunisina metterà sotto pressione i servizi sanitari pubblici e le istituzioni che si occupano degli anziani, e comporterà importanti cambiamenti nel sistema educativo a causa del previsto calo del numero di studenti.

Dai dati delle Nazioni Unite si evince che il tasso di crescita della popolazione non ha superato l’1,06% tra il 2019 e il 2020 e il governatorato di Tunisi è il più popolato con 693.210 abitanti, seguito dal governatorato di Sfax con 277.278 abitanti.

La stampa locale ricorda che negli anni ’60, il governo tunisino ha introdotto il primo programma di pianificazione familiare in Africa per frenare la crescita demografica e migliorare lo sviluppo sociale ed economico. Esperti e ricercatori sottolineano che le politiche sociali ed economiche non sono riuscite a trarre vantaggio dal dividendo demografico, sottolineando che l’inversione della curva demografica avrà ripercussioni negative sulla crescita e sulla situazione sociale e dei fondi.

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