Togo | Oggi si vota. Indovina chi vince

di Pier Maria Mazzola
Jean-Pierre-Fabre e Faure Gnassingbé

Oggi in Togo si vota per decidere il nuovo presidente della repubblica.

Nel piccolo Stato che si incunea nell’Africa occidentale e che è bagnato per una stretta lingua di terra dall’Oceano Atlantico, nessuno mette realmente in dubbio l’esito delle elezioni.

Faure Gnassingbé [a destra nella foto] sarà infatti, con ogni probabilità, riconfermato presidente per la terza volta consecutiva. Gnassingbé divenne presidente per la prima volta nel 2005, praticamente con un colpo di Stato, dopo che il padre Gnassingbé Eyadéma, in carica dal 1967, era morto improvvisamente per un attacco cardiaco.

Lo scenario

Proprio l’anno scorso, a seguito di manifestazioni di piazza che chiedevano maggiore democrazia e trasparenza nelle istituzioni, sono state approvate delle modifiche alla Costituzione, che hanno sostituito l’elezione a maggioranza secca con un sistema a doppio turno alla francese.

A fronte di dieci richieste di candidatura, la Corte costituzionale ne ha approvate solo sette.

I principali competitor sono appunto il presidente uscente, a capo del’Unir (Union pour la République), e Jean-Pierre Fabre [nella foto, a sinistra], candidato per l’Anc (Alliance Nationale pour le Changement).

Lo schema è esattamente quello del 2015, quando Fabre cercò di insidiare il presidente uscente ma si fermò al 35% dei consensi.

Elezioni presidenziali 2015


Durante il suo ultimo mandato, Gnassingbé ha dovuto far fronte a violente proteste, che dalla fine del 2017 si sono protratte per tutta la prima parte del 2018. L’esito degli scontri è stata la concessione di maggiori tutele democratiche, anche se nei fatti il presidente ha mantenuto ben saldo il controllo del potere, con il rischio che si sia risolto il tutto con modifiche formali e non sostanziali della Costituzione.

In più, la Commissione elettorale del Togo, formata da 19 membri della maggioranza e solo 2 dell’opposizione, ha revocato a uno dei più importanti gruppi di osservatori indipendenti l’accredito per poter seguire le elezioni.

Le cose da tenere d’occhio

La società civile del Togo ha avuto modo di dimostrare una grande abilità di autoconvocarsi quando vennero organizzate le proteste, e nulla vieta che anche questa volta potrà essere allestita una rete di controllo per evitare brogli.

Inoltre, un altro attore molto importante e influente è la Conferenza episcopale, che in passato si è schierata contro il governo.

Dall’altra parte è stata organizzata una enorme task force per assicurare il tranquillo svolgimento delle elezioni, con la formazione di un corpo speciale, la Forza di sicurezza per le elezioni presidenziali (Fosep), composta da 10mila uomini.

(Giovanni Pìgatto)

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