Togo, ancora un affare di famiglia?

di Marco Trovato

Il partito di governo in Togo ha scelto il presidente in carica Faure Gnassingbé come candidato per le elezioni presidenziali del mese prossimo, rendendo quindi probabile che il governo pluridecennale della sua famiglia prosegua. Gbassingbé è salito al potere in una contestata elezione del 2005, subentrando al defunto padre Gnassingbé Eyadéma, che era stato presidente per 38 anni.

Negli ultimi anni c’è stata una crescente rabbia per il completo predominio della famiglia sulla scena politica. Diciotto mesi di proteste di massa hanno danneggiato l’economia e portato a negoziati con l’opposizione nel 2018. L’anno scorso è stata approvata una legge che introduce un limite presidenziale di due mandati. Tale legge, tuttavia, non ha tenuto conto dei primi tre mandati di Gnassingbé, fatto che gli consente dunque di rimanere potenzialmente al potere fino al 2030.

Sono dieci, tra cui una donna, i candidati alle presidenziali, che si terranno il prossimo 22 febbraio. Lo rende noto il presidente della Commissione elettorale nazionale indipendente (Ceni). A sfidare l’attuale presidente Faure Gnassingbé (esponente dell’Unione per la Repubblica, Unir) ci saranno Jean-Pierre Fabre (ex leader dell’opposizione, Alliance nationale pour le changement, Anc), Aubin Thon, Agbéyomé Kodjo, William Kouessan, Komi Wolou, Aimé Gogue, Traoré Tchassona, Innocent Kagbara e la signora Afiwa Kpetikloe, unica candidata indipendente in lizza.

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