Tensioni post-elettorali in Costa d’Avorio

di Marco Trovato


La Costa d’Avorio sta vivendo ore di apprensione post elettorale, in attesa dell’ufficialità dei risultati. Il clima si sta sempre più surriscaldando. Ieri l’abitazione del rivale del presidente Alassane Ouattara, Henri Konan Bedié, è stata circondata dalla polizia che ha impedito che si potesse svolgere una conferenza stampa dello stesso Bediè. Alcuni esponenti del partito Pdci sono stati arrestati. L’azione della polizia arriva dopo l’annuncio delle opposizioni di avere creato un comitato di transizione che dovrebbe formare un governo. Che il clima sia rovente lo dice anche l’Alto commissariato per i rifugiati dell’Onu che parla di almeno 3200 persone che hanno lasciato il paese per paura di disordini ben più gravi di quelli che si sono registrati nelle scorse settimane e nel giorno del voto, con oltre 40 morti, 13 dei quali dopo lo scrutinio. Già sabato, all’apertura delle urne, gli osservatori sul posto hanno visto città deserte. Molte degli abitanti, infatti, hanno lasciato le città per tornare ai villaggi di origine. Da più parti, dall’Onu, dalla Comunità economica dell’Africa occidentale e dall’Unione europea, arrivano appelli alla calma e al dialogo tra le parti. Dialogo che, per ora, non sembra esserci, come se, i contendenti, vogliano portare alle estreme conseguenze le loro azioni. Un appello alla “riconciliazione nazionale” che, come nel passato, cade nel vuoto. Preoccupa, infine, il ruolo che l’esercito può giocare in questa crisi.

Una crisi certamente innescata dalla volontà di Ouattara di candidarsi per un terzo mandato. Ma non solo. In un’intervista a Le Monde, il presidente ha minacciato azioni legali contro i leader dell’opposizione che hanno chiesto disobbedienza civile e boicottaggio attivo delle elezioni presidenziali. “L’opposizione – sottolinea Ouattara – provoca violenza perché non ha argomenti. Tutti coloro che organizzano questi boicottaggi saranno considerati responsabili, indipendentemente dalla loro rilevanza”. Una minaccia, per niente velata, ai due suoi contendenti alla carica di presidente: Henri Konan Bedié, ex presidente, e l’ex primo ministro Pascal Affi N’Guessan. Ouattara ha mantenuto le promesse fatte.

Rimanendo ai dati, gli unici disponibili sono quelli forniti dalla Commissione elettorale indipendente (Cei), qualcosa di anomalo c’è.  E i numeri normalmente non mentono. La Commissione elettorale indipendente, oltre a fornire il dato del vincitore: Alassane Ouattara con il  94,6%, ha reso noto anche i dati sull’affluenza. Secondo la Commissione la partecipazione a questa tornata elettorale è stata del 53,90%. A questo numero bisogna affiancarne un altro: 44%, cioè la percentuale degli aventi diritto che ha ritirato la tessera per poter votare. Tessere che, per altro, erano a disposizione anche nei seggi, ma non si sa quante siano state ritirate al momento del voto. Ciò significa che alle urne, in questa tornata, sono andati circa  3,5 milioni sui 7,5 di aventi diritto. Il presidente uscente e vincitore Ouattara è stato votato da poco più di 1,5 milioni di ivoriani. Gli abitanti della Costa d’Avorio sono 25 milioni. E’ altrettanto vero che nelle vere democrazie chi non vota ha sempre torto, nelle vere democrazie appunto.

Se paragoniamo i dati sull’affluenza del 2020 a quelli del 2015 si nota ancora di più la discrepanza e crescono i dubbi sulla veridicità di quelli forniti dalla Commissione elettorale indipendente quest’anno. Le elezioni del 2015, con un accordo Rdr-Pdci, cioè tra la formazione politica del presidente e quella dell’attuale oppositore Bedié, e senza particolari tensioni, hanno visto la partecipazione del 52,86% degli aventi diritto. Le elezioni del 2020 con la sola Rdr candidata, una trentina di morti e il boicottaggio di tutti gli altri partiti, hanno visto la partecipazione del 53,90% degli aventi diritto.  I conti non tornano se è vero che l’elettorato sembra aver aderito in massa all’appello delle opposizioni al boicottaggio del voto. Oppure, l’appello è caduto nel vuoto.

(Angelo Ravasi)

Condividi

Altre letture correlate: