Tanzania, Magufuli stravince (tra le polemiche)

di Enrico Casale
John Magufuli

John Magufuli è stato confermato presidente. Il presidente tanzaniano ha ottenuto una clamorosa vittoria elettorale con l’84% dei voti. Il principale sfidante di Magufuli, Tundu Lissu, 52 anni, ha racimolato solo il 13% dei consensi, ma ha denunciato frodi, intimidazioni e violenze nei confronti dell’opposizione.

«La commissione dichiara John Magufuli del Ccm (Chama Cha Mapinduzi) ha ottenuto la maggioranza dei voti ed è il vincitore della tornata elettorale», ha dichiarato il presidente della commissione Semistocle Kaijage. L’affluenza alle urne è stata del 50,7%, con oltre 260.000 voti dichiarati non validi.

Non si conoscono ancora i risultati ufficiali delle elezioni parlamentari. I primi dati danno il Ccm di Magufuli vincente in tutti i collegi, tranne due. Se questo dato fosse confermato la sua compagine parlamentare potrebbe avere almeno 200 deputati. Un successo clamoroso se si considera che nel 2015, Magufuli ha vinto «solo» il 58% dei voti.

La clamorosa vittoria nel voto cementerà ulteriormente il potere di un partito che è al potere dall’indipendenza nel 1961, ma è accusato di essere scivolato nell’autocrazia. Lissu, tornato in Tanzania a luglio dopo tre anni all’estero per sottoporsi alle cure per le 16 ferite da arma da fuoco ricevute in un attentato, giovedì ha dichiarato che i risultati sono «illegittimi». Ha esortato i suoi sostenitori a manifestare pacificamente, mentre chiede alla comunità internazionale di non riconoscere l’esito del voto.

«Qualunque cosa sia accaduta non è stata un’elezione e quindi non la riconosciamo. Non accettiamo il risultato», ha detto Lissu ai giornalisti, dicendo che agli osservatori dell’opposizione è stato impedito di entrare nei seggi elettorali.

Per effetto di una norma costituzionale, contestata a livello internazionale, contro il risultato delle elezioni presidenziali non può essere presentato ricorso. Ricorso che, invece, può essere presentato nel caso delle elezioni parlamentari.

Nell’isola di Zanzibar, che gode di uno status semiautonomo, gli elettori scelgono il proprio presidente e i propri parlamentari. I dati ufficiali hanno dato la vittoria al candidato del Ccm Hussein Ali Mwinyi e solo quattro dei 50 seggi parlamentari andare all’opposizione Act Wazalendo. Anche in questo caso, il leader dell’opposizione Seif Sharif Mohammed ha contestato il risultato dichiarando che le elezioni sono state macchiate da violenze e truffe.

L’ambasciata Usa a Dar es Salaam ha affermato che «le irregolarità e gli enormi margini di vittoria [nelle elezioni tanzaniane] sollevano seri dubbi sulla credibilità dei risultati […] oltre a preoccupazioni per l’impegno del governo della Tanzania a favore dei valori democratici».

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