E’ la scarsa affluenza alle urne il dato politico più rilevante emerso dal voto per il referendum sulla nuova Costituzione tenutosi domenica in Repubblica del Congo.
Passando in rassegna mezzi di comunicazione locali e internazionali emerge chiaramente come il voto per il referendum si sia svolto nella calma in tutto il paese, senza che venissero segnalati problemi di sicurezza.
Da alcuni seggi sono giunte comunicazioni relative a problemi organizzativi, la mancanza di inchiostro indelebile o di tessere elettorali o l’apertura in ritardo dei seggi, ma il voto si è svolto ovunque nella calma.
In attesa dello spoglio dei voti, secondo alcune indiscrezioni il risultato del referendum non arriverà a breve, il principale dato emerso finora da questo voto è senz’altro la scarsa partecipazione popolare, che comunque non avrà alcuna influenza dal momento che per legge non esiste alcun quorum minimo per validare o invalidare il voto.
Anche da un punto di visto strettamente politico la scarsa affluenza non sembra essere legata al boicottaggio dell’opposizione e agli appelli all’astensione lanciata dalle forze contrarie al partito di governo, che vedono così il confronto politico rinviato alle presidenziali del 2016.
L’esito del referendum appare scontato e con grande probabilità si concluderà con l’approvazione delle modifiche apportate alla Costituzione che di fatto eliminano l’attuale limite costituzionale al numero di mandati possibili per un capo dello Stato.
Per il 72enne Sassou Nguesso (che in totale può vantare 31 anni passati al potere) la vittoria dei sì significherebbe la concreta possibilità di un ulteriore mandato presidenziale in occasione delle elezioni del 2016.
Anche le violenze registratesi la scorsa settimana in seguito a scontri tra polizia e sostenitori dell’opposizione, che hanno causato quattro morti e alcuni feriti, risultano, col passare delle ore essere state un episodio isolato, non in grado di impensierire davvero il governo di Brazzaville che continua a godere dell’appoggio internazionale.
Sul fronte estero infatti, Brazzaville ha incassato la benedizione francese, ribadita a poche ore dal voto dallo stesso presidente Hollande il quale ha messo un punto alle critiche nei confronti di Nguesso, evidenziando come il processo di modifica alla Costituzione e il conseguente Referendum avessero seguito un iter formale e democratico impeccabile.
(27/10/2015 Fonte: Atlasweb)
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