Sudafrica: azienda vaccini Biovac scartata in gara, costi o sviluppo?

di claudia
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La notizia suscita non poche reazioni: lo Stato sudafricano ha scelto un’azienda indiana, la Cipla, come fornitore, tramite importazioni, di vaccini anti-pneumococco, al posto della Biovac, l’istituto produttore di vaccini a Città del capo, del quale lo Stato sudafricano è partner. La notizia è riferita dall’autorevole giornale locale Business Live, che dà anche la reazione del Ceo della Biovac, il dottor Morena Makhoana: “Siamo sbalorditi – ha commentato, aggiungendo che – la mossa ha un costo significativo per i posti di lavoro e l’economia”.

Secondo il quotidiano Business Live, si tratta di duro colpo per il settore sanitario del Paese. Sebbene questa scelta possa far risparmiare denaro al dipartimento, “è in contrasto con le politiche del governo per sostenere la capacità di produzione nazionale di vaccini e migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento sia per i sudafricani che per il resto dell’Africa”, scrive Tamar Kahn, la specialista delle questioni di scienza e salute per la pubblicazione.

La redazione di Health Policy Watch sostiene che il ministro della Sanità sudafricano è stato alquanto messo in imbarazzo dalla decisione del suo governo di procurarsi i vaccini pneumococcici da un’azienda indiana piuttosto che dall’azienda locale Biovac. Una notizia diventata pubblica proprio mentre si svolgeva, in questi giorni, un incontro internazionale di alto livello sulla produzione locale di vaccini a mRna nel suo Paese.

Oltre 200 delegati internazionali che lavorano con il programma di trasferimento tecnologico dell’mRna che lanciato nel giugno 2021 dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dal Medicines Patent Pool (MPP), presso la Afrigen di Città del Capo, si sono incontrati in città.

La Biovac, che è in parte di proprietà del governo sudafricano, è il partner per la produzione di vaccini di Afrigen, e produce il vaccino contro lo pneumococco di Pfizer, Prevnar 13, dal 2021.

Il ministro della Sanità, il dottor Joe Phaahla, ha spiegato che il governo sudafricano è pienamente impegnato nello sviluppo locale di vaccini, ma che i ministri non sono stati coinvolti nelle decisioni sugli appalti, disciplinati da una legge del Parlamento che i dipendenti pubblici sono obbligati a seguire, altrimenti rischiano procedimenti giudiziari. In sostanza, a fare la differenza, è stata una questione di soldi.

“Ma il Sudafrica sta rivedendo la sua politica di approvvigionamento per sostenere la produzione locale”, ha detto Phaahla, secondo il sito Health Policy Watch.

Mentre Biovac ha espresso sgomento per la decisione, sorge nella sua pienezza il problema dei costi locali di produzione.

“A meno che i governi e le agenzie di donazione non si procurino effettivamente vaccini dai produttori regionali, il trasferimento della tecnologia dell’mRNA diventerà semplicemente lezioni di scienza piuttosto che una soluzione all’iniquità strutturale della produzione”, osserva la pubblicazione. Ma anche i vaccini e i medicinali prodotti dalle nuove start-up sono probabilmente più costosi di quelli prodotti dalle gigantesche aziende farmaceutiche indiane o cinesi che sono in attività da anni e stanno già rifornendo grandi mercati globali. (

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