Senegal, Reporter senza frontiere chiede la liberazione del giornalista Pape Ale Niang

di claudia
Pape Ale Niang

L’arresto del giornalista investigativo Pape Alé Niang, direttore di Dakar Matin, sta suscitando sempre più reazioni in Senegal e non solo. Reporter senza frontiere (Rsf) che ha chiesto, attraverso un tweet, il suo rilascio immediato e il rispetto della libertà di la stampa. Dakaractu ha parlato con il direttore dell’ufficio regionale di Rsf per l’Africa occidentale, Sadibou Marong.

“Il problema – ha detto – è che Pape Alé Niang è un giornalista investigativo e in tutti i Paesi del mondo sono giornalisti investigativi, anche comuni, a svolgere indagini approfondite, a esporre fatti e atti di cui alcune autorità e personalità potenti tendono nascondere. Pape Alé è piuttosto educato su questo registro, da questo punto di vista va tutelato come giornalista investigativo, vanno tutelati tutti i giornalisti investigativi e vanno tutelati tutti i giornalisti che non siano necessariamente giornalisti investigativi soprattutto nell’ambito del loro lavoro”. Marong ha affermato alla testata senegalese che l’arresto del collega è sia un buon segno per il giornalismo, soprattutto in Senegal. “Ci uniamo alle richieste del Coordinamento delle Associazioni di Stampa per chiederne la liberazione. Riaffermiamo che la libertà di stampa è qualcosa che non può essere negoziato”, ha detto Sadibou Marong.

Dando la sua impressione del procedimento contro il giornalista investigativo, Sadibou Marong ha descritto come estremi i fatti per i quali Pape Alé Niang è perseguito. “Le accuse contro di lui sono pesanti. Il lavoro che i giornalisti in generale fanno, che è solo una questione di informazione, non dovrebbero portarli in prigione ed è deplorevole, in questo caso con il caso di Pape Alé, vedere che è nell’ambito del suo lavoro che è stato arrestato”

Rsf ha chiesto una consultazione permanente tra le autorità statali e le organizzazioni di stampa al fine di garantire la libertà di stampa. “Le autorità devono ora prestare un ascolto attento alle associazioni di stampa, siano esse Synpics, Appel, i datori di lavoro della stampa e tutti gli altri membri della società. Non si tratta di tirarsi l’un l’altro, ma soprattutto di lavorare insieme perché la libertà di stampa in un Paese come il Senegal possa essere qualcosa che esiste”, ha affermato Marong.

“Il Senegal deve anche continuare a godere di una stampa libera e indipendente i cui attori non temono né per la loro integrità né per la loro libertà. È fondamentale favorire il dialogo. La cosa più importante è innanzitutto che la stampa possa continuare ad esistere nell’ottica del pluralismo, della diversità e della possibilità offerta a tutti i giornalisti di esercitare la propria professione”, ha aggiunto Sadibou Marong.

Condividi

Altre letture correlate: