Senegal: mancati stipendi, lavoratori marittimi sequestrano una nave

di claudia
peschereccio al largo delle coste africane

Quattro lavoratori marittimi, con il sostegno della Federazione internazionale dei lavoratori dei trasporti (Irf), hanno sequestrato una nave da carico al largo della costa di Dakar, in Senegal. I quattro hanno trascorso gli ultimi mesi senza essere pagati ma affrontando rischi per l’integrità fisica. Lo si apprende da un comunicato stampa di Itf.

La Federazione spiega che i quattro marittimi, membri dell’equipaggio della nave da carico generale Onda, stavano insistendo per far riparare il motore della loro nave ma le autorità portuali hanno ignorato le loro richieste di aiuto per più di un anno. Agendo per conto dell’equipaggio, l’Itf si è rivolta a un tribunale senegalese per far sequestrare legalmente la nave, poiché la sua posizione, lungo una rotta di navigazione trafficata, ha lasciato l’equipaggio esposto a una potenziale collisione notturna, senza motore per alimentare la nave e con poche scorte. Le navi in genere fanno affidamento sui loro motori per alimentare le luci di posizione, che rendono loro e il loro equipaggio visibili ad altro traffico marittimo, specialmente di notte. L’Onda è rimasta senza motore per mesi e l’equipaggio è ancora oggi in pericolo di vita.

“La nave resterà sequestrata fino a quando i proprietari non pagheranno gli oltre 84.000 dollari di salario dovuti all’equipaggio. Il sequestro significa che la nave non può essere utilizzata dal suo proprietario fino a quando i debiti non saranno saldati” ha affermato Itf nella sua dichiarazione, in cui spiega di rivendicare tali costi dagli armatori “poiché hanno lasciato la nave all’ancora per lunghi periodi, senza fornire adeguate provviste per l’equipaggio” come invece è obbligo dell’armatore ai sensi della Convenzione sul lavoro marittimo e della maggior parte dei contratti marittimi. L’Itf afferma anche di essere intervenuto in diverse occasioni per garantire che i marittimi a bordo non morissero di fam: senza un motore funzionante, l’equipaggio a bordo dell’Onda non ha elettricità per i fornelli, la refrigerazione del cibo o per alimentare le spie luminose necessarie di notte per evitare la collisione con le navi di passaggio.

Secondo Itf, alla fine di gennaio gli avvocati dell’armatore hanno aumentato la loro offerta per far funzionare l’Onda, offrendo al comandante della nave 33.000 dollari per far ripartire la nave, cifra ben al di sotto dei 55.000 dollari che gli erano dovuti. L’offerta è stata rifiutata dall’Itf per conto del capitano dell’Onda. Se l’armatore dovesse non cedere alle loro richieste la nave potrebbe essere messa all’asta dal Tribunale di Dakar e i proventi usati per pagare gli stipendi.

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