Rd Congo, l’Ue rinnoverà le sanzioni ai politici?

di Enrico Casale
felix Tschisekedi

Tra qualche settimana, l’Unione Europea deciderà se rinnovare o meno le sanzioni a una quindicina di personalità congolesi. Quando si è recato a Bruxelles, il presidente Tshisekedi ha chiesto che non fossero confermate. Alcuni Stati europei sarebbero favorevoli a una revoca, ma le Ong sono contrarie e mettono in guardia dall’impunità di leader politici coinvolti in strani traffici e manovre politiche.

La scorsa settimana, di fronte al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, il nuovo ministro congolese per i diritti umani, amico intimo di Lambert Mende, egli stesso sanzionato, è stato irremovibile sull’argomento: le sanzioni devono essere revocate. Secondo un diplomatico europeo, sentito da Rfi, «nulla potrà essere deciso senza l’effettiva richiesta di Felix Tshisekedi, che negli ultimi mesi però non si è pronunciato, creando una certa ambiguità».

Da allora, gli incontri tra rappresentanti dell’Ue, delle organizzazioni di difesa dei diritti umani e altri partner si sono moltiplicati. «Per mantenere le sanzioni nei confronti di queste personalità, abbiamo bisogno di nuovi elementi pubblici, articoli o rapporti delle Ong, che dimostrino che questi politici continuano a nuocere. per il momento però abbiamo poco materiale in mano», afferma un diplomatico.

A questo si aggrappano gli Stati che desiderano revocare le sanzioni e secondo i quali, con l’avvento di Felix Tshisekedi, i «sanzionati» avrebbero perso gran parte del loro potere. Ma le Ong sono ferme sulla loro posizione. «Queste persone sono ancora influenti e sono ovunque, fino alla presidenza», sostiene un attivista.

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