Rd Congo, l’opposizione: «Kabila deve andarsene». E sale la tensione

di Enrico Casale
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Manifestazione anti Kabila a Bruxelles

Manifestazione anti Kabila a Bruxelles

Nella Repubblica Democratica del Congo sta salendo la tensione. Più si avvicina il 19 dicembre, data in cui, secondo la Costituzione vigente, il Presidente Joseph Kabila dovrebbe dimettersi, e più cresce l’insofferenza da parte dell’opposizione. I partiti dell’opposizione temono che Kabila non se ne vada. E, se ciò si verificasse, il Paese potrebbe esplodere. Il timore di incidenti, anche gravi, è così alto che l’ambasciata degli Stati Uniti a Kinshasa, in una lettera inviata il 2 dicembre ai cittadini americani residenti in Rd Congo, ha chiesto loro di abbandonare il Paese.

La situazione è molto delicata. All’inizio del 2015, il Presidente Kabila ha cercato di modificare la Carta fondamentale, eliminando il vincolo di due mandati per il capo dello Stato. L’obiettivo era chiaro: Kabila, come il suo collega burundese Pierre Nkurunziza, voleva ricandidarsi per un terzo mandato. Di fronte a questo tentativo, la società civile e l’opposizione politica hanno reagito con durezza. Sono state organizzate manifestazioni di piazza che hanno riscosso una grande partecipazione.

I congolesi non sostengono più Kabila. Secondo un sondaggio pubblicato a settembre, oltre l’80% delle persone intervistate non vuole che la Costituzione si emendata. Il 75% chiede che il Presidente Kabila si dimetta quando il suo mandato scade, mentre il 79% voleva che si dimettesse prima delle elezioni che si sarebbero dovute tenere il 27 novembre (ma che non sono state organizzate). Oggi, solo il 7,8% dei congolesi voterebbe per Kabila.

Manifestazione anti Kabila a Bruxelles

Manifestazione anti Kabila a Kinshasa

A tendere ancora di più la situazione è l’accordo firmato il 18 ottobre dal Presidente e da una parte dell’opposizione. L’intesa prevede il rinvio delle elezioni presidenziale ad aprile 2018 (nel migliore dei casi) e dà vita a un comitato di sorveglianza nazionale di cui faranno parte il Premier e membri della minoranza. In base a tale accordo, il Presidente Kabila resterà in carica fino all’elezione del suo successore. Il documento è stato respinto da due delle principali formazioni dell’opposizione, il Rassemblement e l’Mlc, che continuano a chiedere le dimissioni del Presidente. Dimissioni che dovrebbero, appunto, essere date entro il 19 dicembre.

Per evitare una escalation delle tensioni, la Conferenza episcopale nazionale del Congo (l’organizzazione dei vescovi cattolici) ha avviato una mediazione tra il Governo e una coalizione di partiti di opposizione. L’obiettivo è arrivare a un’intesa il prima possibile. Ce la faranno?

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