Nigeria – Petrolio, Eni e Shell accusate di corruzione

di Enrico Casale
piattaforme eni in angola

Il tribunale di Milano esaminerà le accuse di corruzione nei confronti di Eni e Shell legate a un controverso accordo petrolifero che ha danneggiato la Nigeria facendole perdere sei miliardi di dollari. Global Witness ha calcolato che l’accordo OPL 245, siglato nel 2011, ha privato il Paese africano della possibilità di raddoppiare il budget annuale per istruzione e sanità. Secondo l’accusa, Eni e Shell hanno pagato quella cifra per tangenti. I giganti italiano e anglo-olandese negano ogni illecito.

Questo scandalo, che si sta svolgendo in un tribunale italiano, ha coinvolto ex ufficiali dei servizi segreti (MI6, FBI, ecc.) un ex presidente della Nigeria, nonché ex dirigenti delle due compagnie petrolifere. La corruzione in Nigeria dilaga. L’ex ministro del petrolio nigeriano, Dan Etete, è stato giudicato colpevole da un tribunale francese di riciclaggio di denaro sporco. In quel processo è emerso che ha utilizzato fondi illeciti per acquistare una barca e un castello. Si dice anche che avesse banconote da 100 dollari che insieme per cinque tonnellate.

Per anni, Global Witness ha indagato sull’accordo che ha conferito a Shell ed Eni i diritti per esplorare l’OPL 245, un giacimento petrolifero offshore nel Delta del Niger.

Ha commissionato un’analisi del modo in cui il contratto è stato modificato a favore delle società energetiche e ha concluso che le perdite della Nigeria nel corso della durata del progetto ammonterebbero a 5,86 miliardi di dollari, rispetto alle condizioni in vigore prima del 2011.

 

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