Nigeria: elezioni 2023, no al voto della diaspora e niente quote rosa

di claudia
Aisha Buhari

Il Senato della Nigeria ha respinto, con un voto in plenaria, due importanti riforme che avrebbero potuto modificare molto l’eterogeneità delle istituzioni nigeriane: l’Aula ha respinto le modifiche alla Costituzione che avrebbero consentito ai cittadini della diaspora di votare alle elezioni nazionali e anche una disposizione di leggi speciali per garantire le quote rosa all’Assemblea nazionale e aumentare così la rappresentanza politica femminile nelle più alte istituzioni del Paese. Quest’ultima iniziativa legislativa era stata sostenuta anche dalla first lady nigeriana Aisha Buhari (foto di apertura). Lo riportano i media locali.

Gli elettori della nazione più popolosa dell’Africa andranno alle urne tra un anno, nel febbraio 2023, per eleggere un nuovo presidente e un nuovo Parlamento; tuttavia, le speranze che la diaspora nigeriana possa prendere parte al processo elettorale sono state deluse quando solo 29 senatori dei 92 presenti hanno sostenuto la modifica della Costituzione in tal senso. In Nigeria, affinché un disegno di legge costituzionale venga approvato, è necessario il sostegno di almeno due terzi dei 109 membri del Senato.
La popolazione della diaspora nigeriana è stata stimata in 1,7 milioni nel 2020 dal Dipartimento degli affari economici e sociali delle Nazioni unite.

Anche il disegno di legge sulle quote rosa, per creare seggi speciali per le donne nelle Assemblee nazionali e statali, è stato respinto dalla maggioranza dei senatori. Aisha Buhari, la moglie del presidente Muhammadu Buhari, aveva sostenuto il disegno di legge.

Le elezioni in Nigeria sono un indicatore di come gli uomini dominino la politica: alle ultime elezioni del 2019, il 47% degli elettori registrati erano donne, ma queste occupano solo il 6,5% dei seggi dell’Assemblea nazionale. La Nigeria non ha mai eletto una donna presidente o governatore di Stato. 

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