Niger: l’Ua chiede dialogo e i tempi della transizione

di AFRICA
niger manifestazioni Afp

L’Unione Africana, tramite il suo Consiglio per la Pace e la Sicurezza (Cps), ha formulato una proposta di piano per la transizione in Niger, dove una giunta golpista ha preso il potere il 26 luglio. Il Cps ha chiesto alle autorità di transizione di adottare “un calendario pratico con scadenze precise per l’attuazione del piano di transizione”.

L’Ua auspica un dialogo nazionale per il ritorno all’ordine costituzionale, e a questo scopo, il Cps ha chiesto alla Commissione dell’Ua di nominare “rapidamente” un rappresentante di alto livello.

L’organismo continentale incaricato della risoluzione della crisi ha chiesto il pieno coinvolgimento della Comunità economica dell’Africa occidentale (Ecowas/Cedeao) nel processo, chiedendo allo stesso tempo all’organizzazione subregionale di garantire che gli effetti delle sanzioni sulle popolazioni nigerine siano ridotti al minimo.

Ha annunciato che sarà presto inviata una missione a Niamey per discutere con i vari soggetti interessati sull’agenda per il ritorno all’ordine costituzionale. Il Cps ha ribadito, allo stesso tempo, la sua richiesta di rilascio anche dell’ex presidente Mohamed Bazoum, e di tutti i detenuti politici.

Le conclusioni di questa 1180a riunione del Cps dell’Ua sono state rese note martedì.

Finora la giunta si è mostrata inflessibile, sia sulle richieste di rilascio di Bazoum, che di fronte alle minacce di intervento armato dell’Ecowas, che sugli appelli a ripristinare un presidente eletto. Nel frattempo, il procuratore generale della Corte d’appello di Niamey, Salissou Chaibou, ha confermato che c’è stato un tentativo di fuga da parte del presidente rovesciato Mohamed Bazoum, detenuto dal 26 luglio nella residenza presidenziale.

“Questi sono fatti reali e non una messa in scena”, ha dichiarato Salissou Chaibou a proposito del tentativo di fuga di Mohamed Bazoum, in un comunicato trasmesso dalla televisione nazionale, Télé Sahel. “Nella notte tra il 18 e il 19 ottobre”, ha affermato, l’ex presidente Bazoum, “la sua famiglia, la sua sicurezza e i suoi cuochi,  sono stati arrestati” da “agenti della guardia presidenziale, mentre si dirigevano verso l’uscita del palazzo”, ha detto Chaibou. Ha anche affermato che esisteva effettivamente un “piano di esfiltrazione”. Ha aggiunto che un veicolo li aspettava “con l’obiettivo di trasportarli in una casa” in un quartiere di Niamey, “identificata come appartenente a Mohamed Ben Hamaye, ex membro della guardia stretta di Bazoum” e “presunto ideatore dell’operazione”. Ventitré persone, civili e militari, sono state arrestate in relazione a questa vicenda”, ha detto, ricordando che “è in corso un’indagine”.

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