di Céline Camoin
In un parere del gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria, viene denunciata la detenzione “arbitraria” del presidente nigerino Mohamed Bazoum, tenuto prigioniero insieme alla moglie nella sua residenza presidenziale dal colpo di stato militare del luglio 2023. Eletto nel 2021, il presidente non si è mai dimesso, sostenendo di essere ancora il presidente del Paese.
L’organismo dell’Onu, che risponde al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, ha aggiunto che “la misura appropriata sarebbe quella di rilasciare immediatamente il signor e la signora Bazoum e garantire loro il diritto di ottenere un risarcimento”, riporta l’Afp.
Mohamed Bazoum è stato rovesciato il 26 luglio 2023 dal generale Abdourahamane Tiani, capo della sua guardia presidenziale. Da allora è tenuto prigioniero insieme alla moglie Hadiza nella residenza presidenziale di Niamey, sotto condizioni molto severe.
“Il presidente Bazoum e sua moglie sono stati privati di qualsiasi contatto con il mondo esterno, compresi la loro famiglia, i loro amici e persino i loro avvocati, dopo la confisca del suo telefono nell’ottobre 2023. Solo un medico può visitarli per portare loro cibo e medicine”, ha affermato il gruppo dei suoi avvocati in una dichiarazione, chiedendo nuovamente il suo rilascio “immediato”.
“Le Nazioni Unite hanno respinto le spiegazioni errate del Niger e confermato ciò che il mondo già sa: il presidente Bazoum è stato imprigionato in modo crudele e illegale”, ha affermato Reed Brody, membro del collettivo.

Interrogato dalle Nazioni Unite, il regime militare del Niger ha risposto di aver accusato Bazoum di aver scambiato telefonate con “forze oscurantiste ostili al Niger per ordinare un attacco con l’aiuto di potenze straniere”, atti “assimilabili a complotti e attacchi contro la sicurezza dello Stato e l’intelligence con potenze straniere”.
Nel suo parere, l’Onu sottolinea che il regime di Niamey “non ha fornito alcuna spiegazione per giustificare la durata della detenzione, nonché l’assenza di un processo dinnanzi ai tribunali nigerini competenti”.
A giugno, la Corte dello Stato del Niger, creata dal regime militare, gli ha revocato l’immunità presidenziale, aprendo la strada a un possibile processo. Da allora non è stata fissata alcuna data. Nel dicembre 2023, la Corte di giustizia della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) ha ordinato il rilascio del signor Bazoum, ma la richiesta è rimasta inascoltata e da allora il Niger ha abbandonato l’organizzazione.
Mohamed Bazoum, eletto nel 2021, non si è mai dimesso e continua a rivendicare la carica di presidente del Niger.