Marocco: libertà condizionale per Monjib, giornalista e difensore dei diritti d’espressione

di Valentina Milani

È stato liberato ieri con la condizionale Maati Monjib, noto storico e giornalista franco-marocchino, difensore della libertà d’espressione. Monjib osservava uno sciopero della fame nel carcere di El Arjat, vicino Rabat, da 19 giorni, sostenendo di essere vittima di accuse false, fabbricate per motivi politici. Il 27 gennaio Maati Monjib è stato condannato a un anno di reclusione per frode e attentato alla sicurezza dello Stato, dopo un’indagine preliminare per riciclaggio di denaro per fatti risalenti al 2015. A favore della sua liberazione si è mobilitato Reporter senza frontiere (Rsf), che chiede ora l’abbandono di tutte le azioni penali avviate contro i giornalisti in Marocco.

Esponente della lotta per i diritti umani in Marocco, Monjib, 59 anni, è anche un giornalista e un editorialista. Membro del comitato di redazione della rivista cartacea e online Zamane, firmava fino al suo arresto un editoriale bimestrale per il quotidiano Alquds Alarabi, pubblicato a Londra. Monjib è anche fondatore del Centro Ibn Rochd per gli studi e la comunicazione e dell’Associazione marocchina per il giornalismo investigativo (Amji) e, in tale veste, ha contribuito alla formazione di oltre 450 giornalisti marocchini.

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