Mali, centinaia di civili uccisi negli ultimi tre mesi

di claudia

Almeno 243 civili sono stati uccisi, 55 rapiti/scomparsi e 77 feriti in Mali tra il 1° luglio e il 30 settembre, secondo il rapporto trimestrale della Missione di stabilizzazione integrata multidimensionale delle Nazioni Unite in Mali (Minusma). La missione Onu riferisce di aver documentato 375 violazioni e infrazioni dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale (243 civili uccisi, 55 rapiti/scomparsi e 77 feriti) nel periodo in esame.

Questi dati rappresentano una diminuzione del 20% rispetto al trimestre precedente (467 casi registrati, tra cui 317 civili uccisi, 73 rapiti/mancanti e 77 feriti).

Minusma sottolinea che “di questo totale di 375 violazioni e abusi dei diritti umani, Minusma ha documentato 163 abusi dei diritti umani attribuibili a gruppi come la Jamāʿat nuṣrat al-islām wal-muslimīn (Jnim), lo Stato Islamico nel Grande Sahara (Eigs) e altri gruppi simili, numeri che rappresentano una percentuale del 43% di tutte le violazioni e gli abusi documentati”.

Inoltre, la missione Onu spiega che “le milizie e altri gruppi armati di autodifesa comunitaria sono stati responsabili di 33 abusi dei diritti umani, che rappresentano il 9% del numero totale di violazioni e abusi documentati”. Minusma fa notare che si tratta di una diminuzione del 3% rispetto al trimestre precedente.

“Le violazioni dei diritti umani attribuibili ai gruppi armati firmatari dell’Accordo di pace e riconciliazione in Mali sono state in totale 17. Questa cifra rappresenta una percentuale del 5% di tutte le violazioni e gli abusi e un aumento del 21% rispetto al trimestre precedente”, riferisce la stessa fonte.

Per quanto riguarda le Forze di difesa e sicurezza del Mali (Fdsm), la Minusma afferma di aver “documentato 162 violazioni dei diritti umani attribuibili alle Fdsm”. Questi dati mostrano un aumento del 33% rispetto al trimestre precedente e rappresentano il 43% del numero totale di atti di violenza documentati.

La missione Onu ha aggiunto che “il centro del Paese è rimasto l’epicentro degli atti di violenza, in particolare la regione di Bandiagara (101), seguita da Gao (75), Ménaka (73), Mopti (50), Ségou (33), Douentza (23), Timbuktu (13), Kayes (4) e Koulikoro (3).

Inoltre, Minusma accoglie con favore la riaffermazione da parte delle autorità maliane del loro impegno per la promozione e la protezione dei diritti umani. In questo contesto, la Missione prende atto degli sforzi compiuti dalle autorità maliane nella lotta contro l’impunità, anche in relazione ai testi relativi al codice penale, al codice di procedura penale e al codice di giustizia militare; al rafforzamento delle competenze dell’unità giudiziaria specializzata nella lotta contro il terrorismo e la criminalità transnazionale; al perseguimento delle forme contemporanee di schiavitù e di pratiche simili”.

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