L’Università Cattolica a sostegno delle start-up africane

di claudia
start-up

Sono 38 le nuove startup e Pmi africane sostenute dall’acceleratore promosso dall’Università Cattolica di Milano con E4Impact Foundation. L’E4Impact Accelerator, questo il nome dell’acceleratore, è un programma implementato dalla Fondazione e finanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics). La nuova fase, si legge in un comunicato, è stata appena inaugurata a Nairobi, in Kenya, e coinvolge 26 startup accelerate e 12 incubate. 

I principali settori in cui operano le 26 imprese accelerate sono quello dell’agri processing – ossia la lavorazione e trasformazione di prodotti provenienti dall’agricoltura, dalla silvicoltura, dall’allevamento o dalla pesca – della sostenibilità e del manufactoring. A seguire il Tech e quelle attive nel fashion&design e nella pelletteria. Le 12 startup incubate, invece, operano in ambito fintech, B2B Saas, nel settore energetico, agricolo e della trasformazione della frutta. 

E4Impact Accelerator è stato lanciato nel 2018 dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano con la Fondazione E4Impact – impegnata nella promozione di programmi di imprenditoria a forte impatto sociale in Africa – grazie al contributo di Aics, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di startup e Pmi locali attraverso attività di formazione personalizzate, sostegno nell’accesso ai mercati e networking per facilitare l’incontro delle imprese con investitori africani e internazionali e aziende italiane.

Nel dettaglio, si tratta di un programma della durata di un anno che mira a supportare le startup favorendo l’attività di training, partnership con imprese italiane, accesso ai mercati italiani, presenza nei social media, uffici a Nairobi, servizi professionali (legali, contabilità, ecc.), seed grants e supporto nel fund-raising.

“Siamo felici di poter continuare a supportare la nascita e la crescita di startup e imprese in Africa”, racconta Mario Molteni, Ceo di E4Impact e Delegato del Rettore ai Rapporti con le Imprese dell’Università Cattolica. “Il supporto all’imprenditoria, in particolare in un territorio complesso come quello africano, è ancor più importante soprattutto in un momento come questo, dove alle difficoltà generate dalla diffusione della pandemia sono seguite quelle determinate dall’avvio del conflitto in Ucraina che, come ha rilevato un recente studio della Banca Mondiale, si aggiunge ai fattori che frenano la ripresa”, come l’aumento dei prezzi delle materie prime, dei beni di prima necessità e dei combustibili, oltre all’inasprimento delle condizioni finanziarie globali e la contrazione dei flussi di capitali esteri alla regione. “Grazie al nostro lavoro e con il sostegno dei nostri partner – prosegue Molteni – vogliamo dare il nostro contributo per invertire questo trend e consentire ai nostri partner di poter continuare a crescere, creare lavoro e generare valore”.

Condividi

Altre letture correlate: