Libia | Ad Ankara si vota sull’invio delle truppe

di Enrico Casale
soldati turchi

Il Parlamento turco vota, in sessione straordinaria, per il dispiegamento di truppe a sostegno del governo di Tripoli. Il risultato è scontato: l’assemblea avrà solo un punto in agenda e i partiti politici 20 minuti ciascuno per esprimere la loro posizione.

La richiesta di approvare l’intervento all’estero è stata effettuata in base all’art. 92 della Costituzione turca, che permette al presidente della Repubblica di sottoporre una mozione di questo tipo al parlamento in caso di «rischi e minacce» nei confronti della Turchia, giustificando la richiesta come necessaria «a  prevenire e sventare» tali pericoli.

In attesa del voto, le forze armate turche hanno già avviato i preparativi per l’invio dei militari. Anche se sono sempre più insistenti le voci che parlano dell’invio in Libia di mercenari siriani di etnia turcomanna fedelissimi ad Ankara in luogo di reparti turchi.

Nei corridoi del Parlamento fanno capire anche che il voto potrebbe avere una funzione solo di deterrenza: Ankara potrebbe desistere dall’inviare truppe in Libia se le forze leali al generale Khalifa Haftar, uomo forte della Cirenaica, cesseranno la loro offensiva contro Tripoli.

Intanto in Libia i combattimenti continuano. Mercoledì sono morti tre civili e altri tre sono rimasti feriti in un raid aereo contro una città a sud di Tripoli.

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