Kay Tomety sfida tutti i tabù: primo ct femminile di una nazionale togolese

di Enrico Casale
Kay Tomety

Ha rotto tutti gli schemi: ha preso il posto che da sempre era occupato da un uomo in uno sport che, tradizionalmente, è maschile. Kay Tomety è la prima allenatrice donna della nazionale femminile di calcio del Togo. Lei però non è nuova a sfide del genere. Kai Tomety è sempre stata appassionata di calcio. Lo guardava in televisione. Andava allo stadio. E quando qualche anno fa ha scoperto che in Europa e in America anche le donne lo praticavano, ha deciso di importarlo in Africa e nel suo Paese. Sui campi di calcio si è distinta come una delle migliori giocatrici dell’Africa occidentale. Poi, appese le scarpe bullonate al chiodo, ha deciso che la sua vita sarebbe rimasta lì su un campo di calcio. Non era tutto facile. Finora il coach della nazionale di calcio femminile era sempre stato un uomo. Kai Tomety non si è arresa e quando il posto è rimasto vacante, si è fatta avanti.

«Dobbiamo essere in grado di assumerci le nostre responsabilità – ha detto -. Dobbiamo dimostrare che ciò che siamo in grado di fare ciò che fanno gli uomini. L’uguaglianza tra donne e uomini e l’emancipazione femminile passano proprio dalla capacità di prendere sulle nostre spalle le responsabilità. Per ciò che mi riguarda darò il meglio di me stessa per riuscire a far vincere la squadra e dare gioia ai nostri tifosi che si fidano di me».
Le giocatrici hanno accolto con gioia la notizia. Ma anche i colleghi maschi hanno commentato positivamente. «Sono molto contento che lei sia diventata allenatrice – ha commentato l’allenatore di calcio Essozimna Pouli -: Tomety dovrà però lavorare duro per rafforzare la squadra. Penso che la Kai sarà in grado di fare un buon lavoro».

Ora sarà il campo a dire se Kai Tomety è una buona allenatrice. Al di là del sesso.

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