In Zambia la poesia diventa una forma di attivismo

di claudia

Vanessa Chisakula, zambiana, è una delle protagoniste di un panorama sempre più in voga nel continente: l’attivismo poetico. Co-fondatrice e direttrice nazionale del Word Smash Poetry Movement, Vanessa ha iniziato molto giovane a innamorarsi della poesia, soprattutto quella parlata, nata per essere letta ad alta voce. In Zambia i poeti maschi sono ancora più numerosi delle poetesse. Chisakula guida le donne che vogliono affermarsi in questa forma di espressione che coniuga arte e attivismo.

La storia di Vanessa Chisakula, raccontata dal Guardian, è espressione di una nuova generazione di giovani che non solo in Zambia dove è nata la poetessa, ma in tutta l’Africa si stanno interessando a una forma d’arte moderna e fortemente espressiva come la “poesia parlata” nata, appunto, per essere letta ad alta voce. Chisakula ha iniziato molto giovane a scrivere poesie, un modo per elaborare la realtà e i cambiamenti che viveva attorno a sé. Con il tempo si è accorta del potenziale di questa forma artistica. Oggi il suo lavoro è incentrato sullo sforzo di espandere la scena della parola parlata in Zambia. Nel 2017, ha co-fondato Word Smash Poetry, un movimento per giovani attivisti creativi in ​​tutta l’Africa meridionale.

Il valore dei suoi versi negli anni pluripremiati, risiede nell’utilizzare la poesia come strumento di attivismo, concentrandosi su questioni quali i diritti delle donne, i giovani, l’identità africana e la salute mentale.

Sulla questione identitaria nel 2020 la poetessa ha pubblicato una raccolta intitolata “Africana”. Un modo per affrontare e abbracciare la sua identità di africana nera. Quando era più giovane ha subito episodi di razzismo si sentiva inferiore quando i coetanei chiamavano la sua pelle “troppo scura”; al college veniva chiamata “blackie”. Lei accusa il colonialismo di aver generato un complesso di inferiorità tra i neri africani in Africa. La sua poesia ha dunque un importante intento, quello di celebrare il suo continente natale.

Negli ultimi cinque anni, la scena della poesia parlata sta crescendo in popolarità in Zambia e non solo, il movimento è ben radicato in tutta l’Africa meridionale e il grande successo si vede dai festival, ricorda il Guardian. Da settembre a dicembre ci sono festival di poesia “non-stop” in paesi tra cui Sud Africa, Botswana, Zimbabwe e Zambia. Nel 2022, il vincitore del World Poetry Slam, tenutosi a Bruxelles, è stato Xabiso Vili dal Sudafrica. Anche le organizzazioni di poesia sono in aumento.

Chisakula, in prima linea per la difesa dei diritti civili, si batte anche per far sì che sempre più donne intraprendano questa strada artistica, visto che, al momento, i poeti maschi sono ancora più numerosi delle poetesse. Chisakula crede che le donne facciano fatica a trovare il loro posto nelle arti in Zambia.“Le donne e le ragazze continuano a rifuggire da questi spazi, non partecipano così facilmente”, ha raccontato al Guardian.

Ma qualcosa sta cambiando. Nei mesi scorsi il movimento Word Smash Poetry ha ospitato il suo secondo slam nazionale di poesia tutto al femminile a Lusaka, che ha avuto luogo durante i 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere, una campagna internazionale annuale che prende il via a fine novembre.

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