In ripresa l’attività portuale del continente

di claudia

La concorrenza portuale si sta intensificando in Africa. I principali porti di un decennio fa, come Durban in Sudafrica, sono ormai in competizione con altri scali le cui prestazioni sono notevolmente aumentate, come il porto di Tangeri Med, in Marocco. Lo sottolinea la testata online economica Ecofin, citando un rapporto della rivista Lloyd’s List-Maritime Intelligence.

L’edizione 2022 di questo rapporto ripercorre l’andamento annuale dei porti per traffico container. Mostra che nel 2021 si è registrato un aumento generale dei volumi movimentati nelle principali piattaforme africane che da qualche anno figurano in questa Top 100 mondiale.

Questi porti di punta del continente hanno tutti guadagnato posizioni in classifica quest’anno, ad eccezione dei porti di Durban e di Alessandria, in Egitto, che stentano a seguire il trend evolutivo generale.

Il porto di Alessandria, che si era classificato 99° al mondo con 1,8 milioni di Teu (Twenty Equivalent Unit), è così fuori dalla classifica del 2022, mentre quello di Durban, che ha perso il 6,4% dei volumi del 2020, è crollato, passando dal 72° all’81° posto per livelli di traffico che sono rispettivamente 2,59 e 2,43 milioni di Teu.

Il complesso portuale marocchino di Tangeri Med, che lo scorso anno ha registrato una delle migliori performance al mondo (+24,3% sul volume 2020), è passato dal 25° al 24° posto, con 7,17 milioni di Teu per questa nuova classifica, contro 5,77 milioni di Teu un anno prima. Occupa il 1° posto della scala africana.

Il porto egiziano di Port Said, 2° nel continente, è nella lista al 43° posto con 4,76 milioni di Teu movimentati contro i 4 milioni dell’anno precedente. Anche la piattaforma Lomé (Togo) entrata per la prima volta nella Top 100 lo scorso anno, ha migliorato le sue prestazioni e si trova ora al 96° posto, segnando così un aumento di 2 posizioni.

La classifica attuale è segnata da una generale ripresa del settore portuale dopo lo shock del Covid-19 sulla filiera globale. La ripresa osservata nel 2021 ha prodotto l’effetto di una crescita mondiale del 7% per il traffico containerizzato, che lo scorso anno ha raggiunto i 676,1 milioni di Teu. La ripresa porta comunque alla luce la sfida ancora irrisolta della congestione in diversi porti.

La Top 5 mondiale non è cambiata rispetto al 2020, e mette in evidenza il predominio dei porti asiatici. Questa rosa è composta dalle piattaforme di Shanghai (47 milioni di Teu), Singapore (37,47 milioni di Teu), Ningbo-Zhoushan (31 milioni di Teu), Shenzhen (28,76 milioni di Teu) e Guangzhou (24,18 milioni di Teu). 

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