I Tinariwen portano il blues del deserto in Italia

di claudia

Ormai celebri in tutto il mondo, il leggendario collettivo musicale tuareg Tinariwen si esibirà nei prossimi giorni in alcune date italiane. Una grande occasione per farsi trasportare dalle melodie di questo gruppo proveniente dal Kidal, nell’estremo nord del Mali al confine con l’Algeria.

Ibrahim Ag Alhabib è il fondatore del gruppo. Fin da piccolo è cresciuto tra melodie arabe e tuareg note che accompagnavano le sue giornate nei campi profughi in Algeria. I primi strumenti se li è costruiti da sé pur di coltivare la sua passione.

I Tinariwen vengono scoperti nel 1998 dalla band francese Lo’Jo, con cui nel 2001 hanno realizzato il Festival au Désert di Essakene. “Aman Iman” è il brano del 2007 che li consacra come i pionieri del blues del deserto. La loro musica, il  mischia tra loro elementi di blues, rock e melodie tradizionali tuareg

Esiliati in Libia e combattenti negli anni ‘80 e ‘90, i Tinariwen hanno dato voce alla lotta di una generazione alla ricerca della sua identità.

In Italia si esibiranno questa settimana a Firenze mercoledì 14 giugno alle 21:30 presso l’Anfiteatro Ernesto De Pascale. Giovedì 15 a Milano presso la Triennale di Milano, ore 21. L’ultima data sarà a Torino venerdì 16 giugno ore 22:00 presso Hiroshima Mon Amour.

Verrà presentato il nuovo album “Amatssou” che – si legge sul sito della Triennale di Milano – “presenta connessioni di banjo, violini e pedal steel, linee di chitarra e groove ipnotici. La cultura tuareg è antica quanto quella dell’antica Grecia o di Roma, ma fondendo gli stili tradizionali dell’Africa occidentale e quella araba, con influenze blues, country, folk e rock, le canzoni di Amatssou finiscono per parlare della dura realtà della vita tuareg di oggi”.

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