Ghana, legge anti Lgbtq: oggi la prima udienza pubblica in parlamento

di claudia
Premio letterario Lambda

E’ prevista oggi, nel parlamento ghanese, la prima udienza pubblica per esaminare i memorandum sul disegno di legge anti-Lgbtq che renderebbe l’omosessualità illegale nel Paese. Come ricorda la stampa locale e internazionale, la legge sui valori della famiglia è attualmente all’esame della commissione per gli affari costituzionali, legali e parlamentari, che ha detto di aver ricevuto più di 150 memorandum da individui, gruppi e organizzazioni religiose.

Il comitato dovrebbe ascoltare 10 petizioni ogni settimana in una serie di sessioni pubbliche prima che la legge sia messa ai voti, ha detto il vice leader della maggioranza Alexander Afenyo-Markin.

L’omosessualità è già punibile con il carcere in Ghana, ma nessuno è stato perseguito da anni. La nuova legge andrebbe molto oltre, criminalizzando la promozione e il finanziamento delle attività Lgbtq+, così come le manifestazioni pubbliche di affetto, il cross-dressing e altro.

Gli esperti di diritti umani delle Nazioni Unite hanno esortato i legislatori a respingerla, dicendo che avrebbe stabilito un sistema di discriminazione e violenza sponsorizzata dallo stato contro le minoranze sessuali. I gruppi per i diritti Lgbtq in Ghana sostengono di aver visto un picco di attacchi omofobi da quando il progetto di legge è stato introdotto ad agosto. “Arresti arbitrari, ricatti e sfratti sono più che raddoppiati da allora, con persone prese di mira se sospettate di essere gay”, ha detto a Reuters Danny Bediako, direttore dell’organizzazione per i diritti umani Rightify Ghana.

Il disegno di legge di 38 pagine all’esame del Parlamento, tra l’altro, prevede che le persone dello stesso sesso che intraprendono rapporti sessuali siano passibili, in caso di condanna sommaria, di una sanzione pecuniaria non inferiore all’equivalente di 1250 euro e con una reclusione non inferiore a tre anni e non superiore a cinque anni.

Il disegno di legge prende di mira le persone che “si presentano come lesbica, gay, transgender, transessuale, queer, pansessuale, alleato, non binario o qualsiasi altra identità sessuale o di genere che è contraria alle categorie binarie di uomini e donne” e si rivolge anche a promotori e sostenitori dei diritti Lgbtq, che rischiano anch’essi pene molto severe e persino la reclusione. 

Condividi

Altre letture correlate: