Gambia, i mandingo nel mirino di Jammeh

di Enrico Casale
Yahya Jammeh

Non è sufficiente prendersela con gli oppositori, i funzionari pubblici non fedeli alla sua linea, il mondo gay, i poliziotti e i militari. Yahya Jammeh, il Presidente del Gambia, se l’è presa con l’etnia mandingo. In un’intervista, Jammeh, che appartiene al gruppo diola, ha detto che tutti coloro che creano disturbo nel Paese sono mandingo. Così, ha iniziato una dura campagna contro i membri dell’etnia.

Jammeh passa in rassegna le truppe

Jammeh passa in rassegna le truppe

Il primo a farne le spese è stato il leader dello United Democratic Party, Ousainou Darboe, arrestato il 16 aprile. Ma sono finiti in carcere anche semplici cittadini. Come Ebrima Keita, Musa Fofana e Alasana Jallow che sono apparsi ieri, 21 giugno, di fronte al giudice con l’accusa di aver parlato male di Jammeh e di aver detto che il Presidente ha un’avversione proprio verso i mandingo e di aver denunciato le autorità per aver «sequestrato» Solo Sandeng, un leader dell’opposizione arrestato durante una manifestazione il 14 aprile e morto in carcere poco dopo. L’avvocato dei tre ha denunciato che i suoi clienti non solo sono stati violentemente picchiati in carcere ma sono stati minacciati con una pistola e costretti a fare confessioni dettate loro.

Di fronte a queste accuse, Jammeh non si è scomposto e ha dichiarato: «Tutti i mandingo che sono d’accordo con queste tre persone possono dirlo e faremo loro provare le stesse sensazioni». Niente da stupirsi. Lo stesso Jammeh qualche settimana fa ha respinto l’idea di un Governo di unità nazionale, affermando: «Non ho un’opposizione. Quello che abbiamo è una parte del popolo che odia questo Paese e io non lavorerò con loro».

Jammeh, 51 anni, ha preso il potere nel 1994 con un colpo di Stato. Da allora, ha imposto al Gambia un regime durissimo con la repressione, spesso spietata, del dissenso. La popolazione, denuncia l’organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch, vive in un clima di paura. Oltre agli oppositori, ai giornalisti, ai difensori dei diritti umani, ai leader degli studenti, ai leader religiosi, il Governo ha preso di mira anche le lesbiche, i gay, i bisessuali e i transgender facendo approvare una legge che prevede l’ergastolo per il reato di «omosessualità aggravata».

Il Presidente in passato si è distinto anche per le sue uscite eccentriche. Come quando affermò di essere in grado di curare l’Aids con erbe, preghiere e banane. Recentemente ha dichiarando la fine dello Stato laico, quale era stato fino a quel momento il Gambia, e l’istituzione di una Repubblica islamica. In questa mossa, molti osservatori hanno letto una risposta alla crescente freddezza da parte dei Paesi europei nei confronti del Gambia (e quindi a una riduzione degli aiuti allo sviluppo). Diventando uno Stato confessionale, avrebbe preso le distanze dagli ex colonizzatori, ma si sarebbe attirato le simpatie dei Paesi del Golfo. E soprattutto avrebbe favorito l’afflusso dei loro aiuti…

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