Etiopia, Tplf ammette di aver dato il via al conflitto in Tigray

di claudia

Il Fronte popolare di liberazione del Tigray (Tplf) ha ammesso di aver dato inizio al conflitto civile che ha provocato la morte di 500.000 persone e lo sfollamento di oltre due milioni. Gli scontri nella regione settentrionale dell’Etiopia sono iniziati quando i miliziani tigrini hanno tentato di “disarmare” il Comando settentrionale delle forze di difesa nazionali etiopi (Ednf) a Macallè e le basi ad Adigrat, Agula, Dansha e Sero. Questa azione ha scatenato una dura risposta del governo federale etiope.

Questa ammissione è una novità. Nel corso del conflitto il Tplf aveva sempre affermato di non aver avviato i combattimenti e aveva accusato il governo federale etiope di essere dietro la guerra.
In un articolo pubblicato dal sito web di Foreign Policy, il portavoce del Tplf, Getachew K. Reda, ha affermato che il primo ministro, Abiy Ahmed, stava per insediare un governo “fantoccio” in seguito alle controverse elezioni nella regione settentrionale. “Abiy prevedeva di usare la forza per estromettere il Tplf e insediare un governo fantoccio sul quale avrebbe avuto una notevole influenza – ha detto il portavoce -. Per decapitare la leadership del Tigray, il governo Abiy stava portando personale e armi pesanti. Inoltre, Abiy aveva anche impartito direttive segrete ai membri del Comando del Nord”.

Ha affermato che la regione del Tigray era circondata “in tutte le direzioni” quando il governo del Tigray ha cercato di disarmare il comando settentrionale. “Il Tigray era circondato in tutte le direzioni – ha continuato -. Poiché il governo del Tigray disponeva di informazioni sulle mosse di Abiy, ha intrapreso un’operazione preventiva per disarmare e neutralizzare il Comando del Nord, una mossa che consideravamo un atto legittimo di autodifesa”.

Secondo Getachew K. Reda, se non si fosse intervenuto, le forze armate etiopi avrebbero annientato la leadership del Tigray. L’operazione del Comando del Nord ha dato al Tigray una possibilità di prendere l’iniziativa.

A suo parere la risposta immediata del primo ministro etiope Abiy “contro il Tigray, il giorno dopo l’attacco al Comando del Nord, conferma il fatto che il governo di Addis Abeba aveva già fatto preparativi per una campagna militare”.

Dopo l’invasione del Tigray da parte delle forze armate etiopi, nei mesi si è assistito a una controffensiva che ha portato le milizie tigrine alle porte di Addis Abeba. Una nuova offensiva dell’esercito etiope ha poi costretto i tigrini a riposizionarsi nella loro regione. Attualmente i combattimenti sono ancora in corso, anche se si è assistito a un calo degli scontri. 

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