Etiopia – L’Ua inaugura una statua all’ultimo negus

di Enrico Casale
haile selassie

Una statua dell’ultimo imperatore etiope è stata inaugurata davanti al quartier generale dell’Unione Africana ad Addis Abeba, in Etiopia. L’opera vuole essere un riconoscimento del suo ruolo nella fondazione dell’Organizzazione dell’Unità Africana (Oua).

Chi è esattamente Haile Selassie e perché è adorato come un dio?
Haile Selassie regnava da più di 30 anni quando ha collaborato alla nascita dell’Oua. Non è un caso che il primo incontro dell’organizzazione panafricana, nel maggio 1963, si è tenuto proprio ad Addis Abeba.

L’Etiopia – che non è mai stata colonizzata nonostante sia stata sottoposta a un’occupazione militare di cinque anni dall’Italia di Mussolini – era un simbolo dell’indipendenza africana nel periodo coloniale. E lo era soprattutto per quei Paesi che, quel momento, stavano finalmente guadagnando l’indipendenza. L’Oua era uno strumento per riunire le nazioni, combattere la colonizzazione e il governo delle minoranze bianche, coordinando nel contempo gli sforzi per elevare gli standard di vita e difendere la loro sovranità.

«Possa questa organizzazione durare 1.000 anni», disse il negus, che ha trascorso un anno per preparare la città per l’incontro. L’Oua ha cessato di esistere nella sua forma originale nel 2002, sostituita dall’Unione Africana (UA). Ma il ruolo del negus nella nascita dell’unione non è stato dimenticato, e la statua è un modo con il quale l’Unione Africana ha riconosciuto il contributo di Hailè Selassiè.

Il negus è anche considerato una divinità dai rastafariani. Secondo questa setta, nel 1930, anno dell’incoronazione di Selssiè, si è concretizzata una profezia fatta da Marcus Garvey che vedeva in questa ascesa al trono come un segno di liberazione per i neri giamaicani. Garvey aveva detto ai suoi seguaci nel 1920 che avrebbero dovuto «guardare all’Africa, quando un re nero sarà incoronato, perché il giorno della liberazione sarebbe stato vicino». Da quel momento, i rastafariani (da ras Tafari, nome che Hailè Selassiè aveva prima di essere incoronato negus) lo venerano come un profeta e una divinità.

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