Costa d’Avorio: oltre 230.000 aborti all’anno

di Enrico Casale

Più di 230.000 aborti sono eseguiti ogni anno in Costa d’Avorio secondo un’indagine del Performance monitoring for action (Pma), un progetto guidato dalla Scuola nazionale di statistica ed economia applicata (Ensea).

La stampa locale riferisce che l’indagine sull’aborto, condotta con il sostegno finanziario della Fondazione Bill e Melinda Gates, nel periodo dal 2018 al 2020 in Costa d’Avorio, rivela che tale pratica, consentita solo per salvare la vita della madre o in caso di stupro, è “comune” nel Paese.

I risultati sono stati presentati ieri presso la sede dell’Ennsea ad Abidjan, dal ricercatore principale Raimi Fassassi, che insiste che “l’aborto è comune, ma rischioso, per molte donne in Costa d’Avorio”.

Lo studio ha scoperto che il 4% delle donne in età fertile abortisce ogni anno, cioè più di 230.000 aborti. La maggior parte di questi aborti sono considerati rischiosi. È inoltre emerso che il 38% delle nascite o gravidanze attuali sono indesiderate.

L’indagine ha inoltre messo in luce come le donne che vivono in condizioni svantaggiate e in zone rurali hanno maggiori probabilità di ricorrere all’aborto non sicuro. Le donne tra i 20 e i 29 anni (49%) sono più colpite da questo flagello.

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