Comore: ex presidente Sambi condannato all’ergastolo

di AFRICA

L’ex capo di Stato delle Comore, Ahmed Abdallah Sambi, è stato condannato all’ergastolo, dichiarato colpevole di alto tradimento per aver venduto passaporti a cittadini che vivono nel Golfo. Il verdetto è stato pronunciato ieri dal Tribunale per la sicurezza dello Stato, un organo giudiziario speciale le cui sentenze non possono essere appellate. Sambi è già in detenzione provvisoria da cinque anni.

Ahmed Abdallah Sambi,  64 anni e grande rivale dell’attuale presidente delle Comore Azali Assoumani, ha governato l’arcipelago dell’Oceano Indiano tra il 2006 e il 2011 e nel 2008 aveva approvato una legge che autorizza la vendita di passaporti. Lo schema mirava a sanare la situazione della comunità cosiddetta Bedoon (bidoon jinsiya, in arabo “senza nazionalità”) , una minoranza araba residente soprattutto in Kuwait che conta decine di migliaia di persone che non possono ottenere la cittadinanza. 

L’ex presidente è stato accusato di appropriazione indebita 1,8 miliardi di dollari nell’ambito di questo programma. 

“Hanno dato ai teppisti il diritto di vendere la nazionalità delle Comore come se stessero vendendo noccioline”, ha detto Eric Emmanuel Sossa, un avvocato dell’accusa.

L’ex capo di Stato ha rifiutato di partecipare al processo dopo una breve apparizione alla prima udienza, mentre i suoi avvocati hanno affermato che non vi era alcuna garanzia che sarebbe stato processato in modo equo. Inizialmente è stato processato per corruzione, ma le accuse sono state riclassificate come alto tradimento, un crimine che “non esiste nella legge delle Comore”, ha detto il suo avvocato.

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