Ciad, indagini e reazioni alle violente manifestazioni del 20 ottobre

di claudia

Sta indagando sugli avvenimenti del 20 ottobre in Ciad e consegnerà la sua relazione domani, una missione di lavoro della Comunità economica dell’Africa centrale (Ceeac). Lo ha annunciato il presidente della Commissione della Ceeac, l’angolano Gilberto Verissimo, che intervistato da Rfi stamattina non si è mostrato particolarmente preoccupato, nonostante una giornata di manifestazioni sfociata in violenze concluse con almeno una cinquantina di morti e 300 feriti, oltre a molti arresti.

“Non posso dirmi preoccupato, perché c’è un controllo sulla situazione. Credo che si possano fare alcune cose, come portare tutti i partiti attorno a uno stesso tavolo. L’obiettivo deve essere uno e comune a tutti: la pace il Ciad”, ha detto Verissimo, aggiungendo che il presidente della transizione Mahamat Idriss Deby Itno parteciperà alla conferenza dei capi di Stato della Ceeac a Kinshasa il 25 ottobre. Ha poi chiarito di non ritenere necessario l’invio di truppe della Fomac, la forza multinazionale dell’Africa centrale.

La Commissione africana per i diritti umani e dei popoli, attraverso il suo relatore nazionale, il suo relatore speciale sui difensori dei diritti umani, il suo gruppo di lavoro sulla pena di morte, le esecuzioni extragiudiziali, le sparizioni sommarie o arbitrarie e forzate, il suo relatore speciale sulle carceri , si è detta invece “profondamente preoccupata per gli eventi accaduti il ​​20 ottobre 2022 a N’Djamena e in altre province, nella Repubblica del Ciad, nel contesto delle proteste contro la misura di estensione del periodo di transizione adottata da le autorità governative di questo Paese”.

La Commissione invita tutti a esercitare moderazione per evitare qualsiasi escalation della situazione. Invita tutti i leader politici e tutti gli attori con un ruolo da svolgere nella transizione politica in corso a fare tutto il possibile per trovare una soluzione consensuale e garantire una transizione pacifica in attesa dello svolgimento di elezioni libere, eque e trasparenti. In questo spirito, la Commissione invita tutti gli attori nazionali e internazionali a promuovere lo spirito di dialogo e di consultazione nella ricerca di soluzioni alle preoccupazioni del popolo ciadiano.

La Commissione invita le forze di sicurezza ciadiane ad astenersi dall’uso della forza letale nella gestione delle manifestazioni pubbliche.

La Commissione nazionale per i diritti umani (Cndh) di Mahamat Nour Ahmed Ibedou – più volte nel mirino delle autorità nel corso dei suoi lunghi anni di militanza – ha annunciato una propria indagine per individuare le responsabilità, oltre all’indagine giudiziaria. La Cndh ritiene che al termine del dialogo nazionale, che doveva riconciliare i ciadiani e portare a una rifondazione del Paese, gli autori di questi massacri debbano essere puniti severamente affinché ciò serva da esempio per la successiva condotta di la transizione. La Cndh – come altri testimoni – deplora che siano stati sparati proiettili veri dalla polizia e da persone in borghese da veicoli con finestrini fumé, senza targa. Denuncia che sono svolte retate casa per casa e che sono stati arrestati molti giovani. 

Anche un giornalista, Narcisse Oredje, ha perso la vita, ucciso a colpi d’arma da fuoco, durante le manifestazioni dell’opposizione del 20 ottobre in Ciad. In servizio per Radio Cefod, Oredje è stato colpito mortalmente a N’Djamena, nel distretto di Chagoua intorno all’ambasciata degli Stati Uniti, nei pressi della sua abitazione. Narcisse Oredje aveva studiato giornalismo in Francia, alla Scuola di Giornalismo di Lille, che gli ha reso un vibrante omaggio.

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