Centrafrica, incriminato l’ex leader ribelle Hissène

di claudia
Abdoulaye Hissène

L’ex leader ribelle del Front populaire pour la renaissance de la Centrafrique (Frpc), Abdoulaye Hissène, arrestato lunedì 4 settembre nella sua abitazione di Bangui su richiesta del Tribunale penale speciale della Repubblica Centrafricana e detenuto nel carcere del campo di Roux, è stato accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

In una dichiarazione rilasciata ieri, il Tribunale penale speciale ha confermato di aver incriminato Abdoulaye Hissène per crimini contro l’umanità e crimini di guerra commessi sul territorio centrafricano nel 2017, in qualità di leader del Fprc.

Arrestato per la prima volta nel marzo 2016, l’ex leader dei ribelli era riuscito a fuggire poche ore dopo il suo arresto. Ma è stato comunque processato in contumacia dai tribunali centrafricani nel 2018 e condannato a un anno di reclusione per associazione a delinquere, minaccia alla sicurezza dello Stato, possesso illegale di armi e ribellione.

Abdoulaye Hissène è sotto sanzioni delle Nazioni Unite ed è accusato in particolare di aver orchestrato le violenze nel quartiere KM5 di Bangui nel 2015, che hanno causato cinque morti e 20 feriti. Questo ex ministro sotto Michel Djotodia è anche soggetto a sanzioni da parte degli Stati Uniti e del Ciad. Sebbene fosse nel mirino della Corte penale internazionale, è stato infine il Tribunale penale speciale a occuparsi del suo caso.

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