Africa: la visita di Mattarella invita ad altri passi concreti

di AFRICA
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La visita in Costa d’Avorio e Ghana di Sergio Mattarella ha proseguito un percorso avviato da tempo dal capo di Stato italiano e che si è rafforzato man mano nel tempo. Mattarella ha cominciato il suo primo mandato nel 2015, un paio d’anno dopo il lancio da parte della Farnesina dell’Iniziativa Italia-Africa. E ha fatto proprie le indicazioni che erano nate da quell’iniziativa e che poi hanno portato prima alle Conferenze Italia-Africa e poi al Vertice Italia-Africa, l’ultimo organizzato lo scorso gennaio.

Ad Abidjan e ad Accra, la visita di Mattarella è stata soprattutto apprezzata dai vertici politici locali e dalla comunità italiana residente in quei Paesi, comunità che esprimono anche livelli di imprenditorialità molto significativi, in particolare nel settore delle costruzioni e dell’energia. Diverso e ridotto è stato l’impatto mediatico locale, dovuto anche a una presenza economica italiana molto inferiore rispetto a quella di altri Paesi, anche europei.

Sul fronte degli impegni istituzionali, Mattarella ha incontrato nei due Paesi dell’Africa occidentale i principali rappresentanti di Stato, e sono stati toccati temi che sono andati dall’economia al commercio, dalla cooperazione alla sicurezza. I banchetti ufficiali, molto meno ingessati di quelli italiani, ricchi di musica e più tendenti a una certa informalità, hanno dato perfino la possibilità di interazioni “più alla mano”.

Ovviamente, si è parlato di Piano Mattei, del piano strategico messo a punto dal governo italiano per impostare nuove forme di collaborazione tra Italia ed Africa, ma anche tra Europa ed Africa. Secondo alcuni osservatori locali sentiti da InfoAfrica, più di questo Mattarella non poteva fare, la sua presenza ha quindi contribuito a rinsaldare posizioni di immagine su cui occorrerebbe adesso costruire qualcosa di più, qualcosa che solo un Sistema Paese articolato e allo stesso tempo integrato può consentire di portare a maturazione.

Nel corso della tappa ivoriana del suo viaggio, Mattarella ha parlato con il presidente Alassane Dramane Ouattara della collaborazione tra Eni e Petroci; i due hanno concordato sull’ampliamento della collaborazione economica e hanno fatto il punto sul deterioramento delle condizioni di sicurezza nel Sahel. Una delle visite in Costa d’Avorio è stata quella al complesso scolastico del Canale di Vridi, un’iniziativa di Avsi.

In Ghana è stata sottolineata la valenza rappresentata dalla riapertura di un collegamento aereo diretto, che era assente ormai da anni. Anche in Ghana una delle visite extra-istituzionali è stata dedicata a una scuola, ovvero al Centro di formazione Don Bosco di Ashaiman, dove un progetto promosso da industriali italiani e da Confindustria garantisce che giovani ghanesi ricevano una formazione professionale che consente poi un loro inserimento nelle aziende italiane.

L’onnipresente tema della sicurezza è stato declinato ancora sul Sahel e sul contrasto alla pirateria (con visita alla nave italiana Bettica), e si è parlato ancora del Piano Mattei. Queste le parole di Mattarella: “Il Piano Mattei, che il Governo italiano ha lanciato evocando un protagonista dell’amicizia tra Africa ed Europa e un protagonista dell’amicizia per l’indipendenza allora conseguita dai Paesi africani, evoca appunto la volontà di collaborare sul piano paritario, secondo le esigenze e le indicazioni ai Paesi africani, cercando di coinvolgere in questo l’intera Europa”.

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