Africa – Dangote, l’africano più influente

di Enrico Casale
Aliko Dangote

Aliko Dangote è, secondo «Jeune Afrique», l’africano più influente. L’imprenditore nigeriano guida la lista delle cinquanta personalità più conosciute e potenti stilata dal periodico panafricano.

Aliko Dangote, 61 anni,  è nato a Kano, grande città del nord. Il suo patrimonio è stimato dalla rivista «Forbes» in 11,1 miliardi di euro. E l’impero Dangote continua ad espandersi: cemento, zucchero, pasta, fertilizzanti, ecc. Diversificazione, ma anche internazionalizzazione. Presente in quindici Paesi africani, Dangote sta investendo anche in Europa e negli Stati Uniti dove conta di ottenere la metà dei suoi profitti entro il 2020.  In Nigeria ha però ancora la maggior parte dei suoi interessi e dei progetti. A cominciare dalla società di costruzione, considerata strategica, e un’enorme raffineria di petrolio alla periferia di Lagos. Dangote è anche un filantropo, ha creato venticinque anni fa la più grande fondazione dell’Africa, attiva in molti campi, come l’educazione, la salute e l’alimentazione.

Al secondo posto della classifica c’è Chimamanda Ngozi Adichie. Scrittrice, 40 anni, è un’icona sia in Nigeria sia negli Stati Uniti. Nei suoi libri affronta temi scomodi: immigrazione, femminismo e sessismo, questioni razziali.

Al terzo posto si è classificato Mostafa Terrab. Ex dirigente del Massachusetts Institute of Technology e della Banca mondiale, Terrab (62 anni) ha trasformato da cima a fondo il mercato dei fosfati diventando leader di fertilizzanti in Africa (con una quota di mercato del 30%).

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