26/07/13 – Tunisia – Assassinato deputato opposizione, sgomento e manifestazioni

di AFRICA

 

Mohamed Brahmi è stato assassinato ieri, giovedì, nei pressi del suo domicilio nella capitale Tunisi. Secondo i media locali, il politico sarebbe stato colpito da undici pallottole sparate da due sicari in scooter, sotto gli occhi della moglie e dei figli.

Il crimine è avvenuto nel giorno della celebrazione del 56° anniversario della Repubblica.

Ieri in serata si sono organizzate manifestazioni spontanee per denunciare l’assassinio che ha fatto ripiombare il paese nelle giornate buie di febbraio, quando fu ucciso nelle stesse circostanze Chokri Belaid, avvocato, difensore dei diritti umani e coordinatore del Fronte Popolare.

Brahimi era nato nel 1955 a Sidi Bouzid, culla della rivoluzione contro il regime di Zine El Abidine Ben Ali.  Dopo la rivoluzione aveva fondato il Movimento Popolare, dal quale era uscito il 7 luglio scorso. Le sue critiche nei confronti del governo dominato dal partito islamista Ennahda erano virulenti.

Nella regione di Sidi Bouzid, dopo la notizia della morte di Brahimi, i manifestanti hanno scandito “Ghannouchi assassino” riferendosi al capo di Ennahda. La sede del partito a Menzel Bouzaiene, nella stessa regione, è stata incendiata. Anche la famiglia del deputato ha messo in causa il partito al potere, senza tuttavia fornire ulteriori dettagli.

Il capo del governo Ali Larayedh (Ennahda) ha denunciato un “crimine odioso che mira tutta la Tunisia e la sua sicurezza”, prima di denunciare anche gli appelli alla disobbedienza civile lanciati da alcuni manifestanti della coalizione di opposizione Fronte popolare, e invitare la popolazione alla calma.

Nel condannare l’uccisione di Brahimi, l’Alto commissario dell’Onu per i diritti umani Navi Pillay ha ricordato che si tratta in realtà del terzo assassinio di natura politica negli ultimi mesi. Nell’ottobre del 2012 era stato ucciso Lotfi Naghdh, coordinatore regionale del partito Nidaa Tounes (L’appello della Tunisia)  presidente dell’Unione regionale dell’agricoltura a Tataouine.* Celine Camoin – Atlasweb

 

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