Uganda – Anche Facebook contro la tassa sui social

di AFRICA

La scorsa settimana Facebook ha annunciato che sospenderà il progetto di investimenti infrastrutturali per un valore di milioni di dollari in Uganda, in seguito alla recente introduzione di una tassa sull’uso dei social media. Lo riporta il sito del quotidiano The East African.

Il responsabile delle politiche pubbliche di Facebook in Africa, Kojo Boakye, ha dichiarato di aver già informato la commissione ugandese per il controllo delle comunicazioni. Boakye aveva già preannunciato che l’introduzione di questa imposta avrebbe influenzato in modo significativo il piano di investimenti di Facebook in Uganda.

Il presidente ugandese Yoweri Museveni lo scorso aprile ha spinto per imporre un tributo per incrementare le entrate del governo e porre fine ai «pettegolezzi» su WhatsApp, Facebook e Twitter.  La tassa di circa 200 scellini (0,04 dollari), imposta per legge, grava su chi utilizza quelli che sono descritti come servizi Over The Top (OTT), che offrono «voce e messaggistica su Internet» e gli utenti sono costretti a pagarla prima di poter accedere ai siti.

Gli attivisti sostengono che, mentre l’importo può sembrare ridotto, rappresenta una fetta significativa di ciò che le persone più povere pagano per mettersi online. I critici inoltre hanno accusato il 75enne capo di Stato di voler soffocare tutte le voci di dissenso.

L’imposizione di una tassa, rischia di nuocere anche gli imprenditori nel settore dei servizi digitali. In molti lamentano infatti un calo delle vendite di ricariche per internet dopo l’avvio del provvedimento. Molte aziende, inoltre, utilizzano i social media come loro indirizzo virtuale.

Facebook ha annunciato il suo primo investimento in Uganda nel 2017. Il social network, aveva anche pianificato di collaborare con Airtel Uganda, Bandwidth e Cloud Services per estendere la rete di backhaul in fibra per 770 chilometri nel nord del paese.

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